12 Marzo 2021
456mila posti di lavoro in meno: un calo occupazionale senza precedenti quello del 2020, anno segnato dalla pandemia, nel nostro Paese. A mettere nero su bianco numeri da fare accapponare la pelle ed a raccontare il dramma che i lavoratori stanno vivendo è stata l’Istat nel diffondere i dati sul mercato del quarto trimestre dell’anno. Un calo del 2% che preoccupa e racconta di una diminuzione delle posizioni dipendenti (-1,7%) e del monte ore lavorate (-13,6%), così come l'aumento del ricorso alla Cig (+139,4 ore ogni mille lavorate), in particolare nei comparti dei servizi che preoccupano di più rispetto all’industria.
Nel 2020 il tasso di occupazione, che nel 2018 e 2019 ha raggiunto il massimo storico, scendendo al 58,1% (-1,0 punti percentuali rispetto al 2019) e tornando ai livelli del 2017: in calo anche il tasso di disoccupazione che si porta al 9,2% (-0,8 punti in un anno), mentre quello di inattività sale al 35,9% (+1,6 punti). In flessione il tasso di disoccupazione nel quarto trimestre del 2020, che scende al 9,5% (-0,5 punti). Infine, cresce il numero di inattivi di 15-64 anni (+403 mila, +3,1% in un anno), insieme al corrispondente tasso (+1,2 punti) al 35,4%.
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