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"Milano - Nuovi Profili" inaugura domani la nuova mostra di Alessandro Russo alla Galleria Antonio Battaglia di Milano

Una pittura calda e inquieta tra incanto e disincanto che trasfigura liricamente il paesaggio industriale e metropolitano, reinventandolo

19 Novembre 2025

"Milano - Nuovi Profili"  inaugura domani la nuova mostra di Alessandro Russo alla Galleria Antonio Battaglia di Milano

ALESSANDRO RUSSO, nato a Catanzaro nel 1953, in più di quarant’anni di pittura ha portato avanti la tradizione pittorica italiana con passione e dedizione realizzando un’arte che sembra intrecciare il pathos poetico di un Aligi Sassu con le atmosfere cromatiche calde e vibranti di un Lucian Freud. Ma ogni vero artista è unico, singolare, anomalo, sorprendente, non pienamente classificabile. Infaticabile nella sua produzione e negli eventi espositivi sia in Italia che all’estero (dall’Ungheria alla Cina) lo abbiamo incontrato per fare il punto su alcuni tratti della sua opera. Una mostra, quella di domani a Milano, molto importante per la percezione stessa di Milano in quanto uno dei carismi di questo artista è proprio la sua speciale declinazione pittorica delle grandi città contemporanee, oggi così in crisi di identità e in deficit percettivo-trasfigurativo. Quella di Alessandro Russo è una città-megalopoli tanto lontana e distaccata quanto parte strutturale del nostro guardare, talvolta assorto e apparentemente vuoto perché meditativo. Le tue città divengono come l’”autocoscienza” del contemporaneo sociale che l'artista sottrae agli automatismi inerziali per farne appunto “sguardo che si contempla”.  Sembra il cinema che amava Carmelo Bene: al di qua e al di là della cinepresa! Dentro quasi tutte le sue opere scorgo un tuo sigillo-segnale: c’è sempre un po’ di rosso, certe volte appena un piccolo dettaglio. Dopo il “rosa Tiepolo” ecco il “rosso Alessandro”; come a ricordarci che siamo dentro un’opera d’arte, una sua visione personale quanto partecipabile; il che è più di un gioco tipo il film “Inception”.

Caro Alessandro, hai recentemente presentato alla Pinacoteca di Brera insieme al suo Direttore Generale Angelo Crespi il tuo catalogo antologico 1990-2025 (Dario Cimorelli editore) dove si riassume tutto il tuo vasto e complesso percorso artistico-pittorico. Parlaci della tua mostra al M.A.R.C.A. di Catanzaro a cui è connesso questo importante catalogo

La presentazione alla Pinacoteca di Brera della mia opera è stato un momento culturale molto alto al cui interno ho ricevuto la significativa soddisfazione di un intervento sul mio lavoro complessivo da parte del Direttore Generale del prestigioso museo, Angelo Crespi, grande manager e certamente riconosciuto come uno dei maggiori esperti del linguaggio della pittura, contestualizzando i miei periodi creativi in un rapporto storico e innovativo rispetto la grande pittura italiana tra le due guerre. Il coordinamento della presentazione è stato affidato al gallerista Antonio Battaglia, che ha anche letto l’intervento del prof. Marco Meneguzzo curatore del volume. Relativamente la mostra del Marca nella mia città anch' essa curata da Meneguzzo,e stata una esposizione seguita con entusiasmo dai miei concittadini intervenuti in grande numero compartecipata attivamente fisicamente e con bellissimi testi istituzionali :dal sottosegretario agli interni Vanda Ferro, dal presidente e vice presidente della provincia, proprietari del bellissimo museo e del sindaco della città. Non sono mancati collezionisti storici del territorio e milanesi, critici ed artisti ...

Sai che amo molte le tue opere "Comizi" dove ironizzi sul potere e ci regali visioni coloratissime, vivaci quanto graffianti. Perchè non hai continuato quel filone espressivo?

Riguardo il filone dei comizi devo dirti che non è finito, sono solo cambiati i soggetti: anziché i palchi, i tribunali e le allegorie; sono spuntate le fabbriche attive o dismesse che hanno anch 'esse creato le stesse illusioni sul piano materiale e deontologico degli uomini del potere che ho dipinto negli anni scorsi a cui ti riferisci.

 

Cosa rappresenta per te la grande città contemporanea, che poni al centro della tua opera e della tua poetica? Cosa c'è di così essenziale, centrale e anche personale in questo soggetto narrativo?

Dal 2006 ho lasciato definitivamente la mia regione per venire ad insegnare a Brera; le mie condizioni ambientali sono completamente cambiate e la frenesia, la luce e la bellezza delle nuove architetture mi hanno condizionato. Ho tolto gli uomini dalle strade e li ho messi nelle macchine, gli altri nei grattacieli a guardare attraverso le grandi vetrate della contemporaneità.

 

Ci riassumi la tua esperienza artistica ed esistenziale in Cina? Il tuo approccio artistico alle megalopoli cinesi in cosa è cambiato rispetto alle tue opere dedicate a Milano e a Napoli?

 

Ĺa Cina e gli incontri nelle università, i musei, la vita civile mi hanno certamente arricchito ma i cambiamenti iconografici nei miei dipinti sono evidenziati semplicemente nelle differenze antropologiche

 

Oggi molti trattano il paesaggio industriale, che ormai è un genere pittorico autonomo, ma la tua arte riesce a mantenere una sua cifra riconoscibile e singolare nel declinare questo tema. I tuoi impianti industriali, abbandonati o ancora vivi, sono una fonte di ispirazione poetica-narrativa o una metafora dei paradossi esistenziali attuali?

Spero una metafora di una buona pittura, con tutti i paradossi e le contraddizioni del mio linguaggio espressivo

 

Ricordiamo anche la tua "recovery art" pittorica, che trovo altrettanto affascinante e efficacemente comunicativa. Anche quì reinventi in modo nuovo quello che è un genere artistico oggi diffuso anche se più nelle installazioni che in pittura. 

Recovery Art un paragrafo del mio lavoro da approfondire ma che sarà certamente quello che mi impegnerà nei prossimi lavori: la pittura ad ogni modo sempre al centro del soggetto.

 

Ne sono felice in quanto vedo nuovi innovativi rapporti tra spazialità, colore e oggetto in queste tue opere. Il tema dei porti e delle imbarcazioni, invece: la tua arte è un viaggio? E' rasserenante quanto sempre inquieta, come un porto?

I porti un altro tema che non è ancora concluso, i miei prossimi viaggi mi aiuteranno a trovare nuovi soggetti ma anche emozioni e speranze di nuove mete....

 

 

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