Venerdì, 14 Novembre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

E ora si torna a perorare la causa della educazione sentimentale a scuola: un progetto sotto il segno della barbarie dal volto umano

Una proposta del tutto non condivisibile, per le ragioni che proveremo a chiarire

14 Novembre 2025

E ora si torna a perorare la causa della educazione sentimentale a scuola: un progetto sotto il segno della barbarie dal volto umano

Fonte pixabay

E adesso si torna a parlare della possibilità o, per altri, della necessità di introdurre l'educazione sentimentale o affettiva nelle scuole. Sul tema è recentemente tornato a esprimersi Gino Cecchettin, il padre della povera Giulia, barbaramente assassinata dal fidanzato. Il signor Cecchettin ha detto senza perifrasi che l’introduzione a scuola della educazione sentimentale non rappresenta un pericolo. E non molto diversamente si è recentemente espressa anche Concita De Gregorio, giornalista allineata al verbo unico politicamente corretto. Non ci stupiremmo davvero se, presto o tardi, venisse davvero introdotta come materia di insegnamento l'educazione sentimentale, magari sostituendo il greco e il latino. Sarebbe un ulteriore passaggio fondamentale del processo di autodistruzione della nostra civiltà, che con zelo si sta adoperando per cancellare le proprie radici e per rimuovere ogni connessione con la propria provenienza storica. Per parte nostra, continuiamo a ribadire convintamente che l'introduzione dell'educazione affettiva nelle scuole rappresenta un pericolo, oltre a essere inutile: inutile, perché a scuola è bene che si continuino a insegnare le materie canoniche, dal latino al greco, dalla filosofia alla storia, di modo che i giovani prendano coscienza della propria provenienza storica e si formino; un pericolo, dacché non è difficile immaginare che l'educazione sentimentale si risolverebbe in un insegnamento ad alto tasso ideologico, sotto le insegne dell'arcobaleno e del nuovo ordine erotico di completamento del nuovo ordine mondiale turbocapitalistico, con tutte le assurdità politicamente ed eroticamente corrette che lo contraddistinguono. Già da anni, oltretutto, è in atto una vera e propria guerra contro il liceo classico, giudicato obsoleto e non all'altezza del tempo della globalizzazione: una guerra che, una volta di più, è condotta spietatamente contro la nostra civiltà e contro le sue radici, nonché contro le sue espressioni più magnifiche, di cui il liceo classico è indubbiamente un esempio non trascurabile. Come diceva il Verdi: tornate agli antichi, sarà un progresso.

di Diego Fusaro 

 

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x