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Editoria, giornalisti al voto per l'Ordine. Inpgi: al via gli accertamenti

Giornalisti al voto per il rinnovo dell’Ordine. Intanto partono i controlli dell’Inpgi per le annualità arretrate

14 Marzo 2025

Editoria, giornalisti al voto per l'Ordine. Inpgi: al via gli accertamenti

Sono iniziate ufficialmente le votazioni per il rinnovo dell’Ordine nazionale dei Giornalisti. A livello nazionale si confrontano due grossi schieramenti: da una parte il presidente uscente Carlo Bartoli (sostenuto dalla maggioranza di ControCorrente e dai vertici del sindacato Fnsi) e dall’altro l’ex presidente Carlo Verna, sostenuto da liste alternative presenti in tutte le regioni italiane. Ufficialmente è già iniziato il primo turno di votazioni, per gli effetti dello strano meccanismo di voto solo in pochissime regioni (come Abruzzo e Molise) domenica sera si avranno i primi eletti. Per tutte le altre si dovrà aspettare il secondo turno, in programma mercoledì 19 e giovedì 20 marzo in modalità telematica, e domenica 23 marzo in presenza ai seggi (i migliori classificati accederanno poi al ballottaggio in programma la prima settimana di aprile). Le attenzioni principali sono tutte rivolte sulle regioni Lazio e Lombardia, da dove proverranno la maggior parte degli eletti. Nel Lazio ci sono tanti candidati, riconducibili ad almeno 4 raggruppamenti, con all’interno anche nomi di primo piano. Il presidente uscente del Lazio Guido D’Ubaldo si presenta con una squadra di candidati che vede, per il consiglio regionale, anche la conduttrice Serena Bortone, la giornalista di Rai News 24, Ida Baldi e Francesco Repice di Radio 1 Rai. Al nazionale ci sono 7 donne, tra cui Paola Spadari, Angela Caponnetto e Fulvia Caprara. Da segnalare anche la candidatura tra i pubblicisti dell’ex all’assessora alla cultura della Giunta di Virginia Raggi, Lorenza Fruci.

L’altro grande raggruppamento è invece rappresentato dalla lista civica “Riforma & Dignità”, guidata dagli uscenti Carlo Picozza, Gianni Dragoni e Pietro Suber, e che vede tra i candidati per il consiglio regionale anche la vicedirettrice di Open, Sara Menafra, Maria Rosaria Spadaccino del Corriere e Giuliana Carosi della Consulta freelance. Per il nazionale, tra i candidati, Giovanni Del Giaccio (che ha da poco lasciato il Messaggero, dove ha guidato la redazione di Frosinone), Chiara Lico del Tg2, Francesca Filippi dell’AdnKronos, Barbara Li Donni del Tg5 e Alessandra Rotolo (già ufficio stampa della Giunta Virginia Raggi). Tra i pubblicisti anche l’ufficio stampa dell’Ordine dei medici, Michela Molinari.

A questi due grandi gruppi si sono inseriti tra i professionisti anche le due principali formazioni dei pubblicisti. Il Gruppo Gino Falleri, che tra i pubblicisti si ripresenta tra gli altri con gli uscenti Roberto Rossi e Manuela Biancospino (e che hanno sostenuto Guido D’Ubaldo nell’ultima consiliatura), ha deciso di provarci solo per il consiglio regionale del Lazio candidando, tra gli altri, i professionisti Saverio Montingelli di Rai Sport, Elisabetta Mancini dell’Aska e Mariavittoria Savini di Rai News 24. Stesso discorso del Gruppo Giornalisti 2.0, guidato dal consigliere uscente pubblicista Maurizio Lozzi che ha inserito nel gruppo il regista e autore Rodolfo Martinelli Carraresi. Anche loro ci proveranno tra i professionisti con una squadra guidata dal componente del consiglio di indirizzo dell’Inpgi, Maurizio Pizzuto (eletto lo scorso anno proprio tra le file di ControCorrente) e che vede tra i candidati Carola Carulli del Tg2, Patrizia Angelini del Tg1 e Aldo Torchiaro del Riformista.

Corre in solitarie, solo per il consiglio nazionale, il consigliere uscente ed esponente della Figec (il sindacato alternativo alla Fnsi), Pierluigi Rosler Franz. Più semplice, ma non del tutto, la situazione in Lombardia, dove scendono in campo due formazioni. ControCorrente schiera per il consiglio regionale, tra gli altri, Elisabetta Santon della Rai, Giuseppe Gallizzi, Francesco Ordine e Alan Patarga di Studio Aperto. Per il nazionale ci sono invece, tra gli altri, Fabrizio Binacchi di Rai Vaticano, Claudio Minoliti di Mediaset e Giuseppe Spatola di BresciaOggi. A sfidare ControCorrente è la lista “Etica e Libertà – Un futuro per l’ordine” che per il regionale schiera, tra gli altri, Riccardo Sorrentino del Sole 24 Ore, Rosi Brandi della Prealpina e la consigliera Fnsi, Rossella Verga. Sul nazionale, invece, in campo anche Elena Golino, Nello Scavo e Marco Volpatti. Altra candidatura è quella tra i pubblicisti del vicepresidente nazionale, Angelo Luigi Baiguini.


A pesare sul voto dell’Ordine dei giornalisti però è il recente avvio, da parte dell’’Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani (INPGI), di una serie di verifiche per accertare il corretto versamento dei contributi previdenziali sui redditi derivanti da attività giornalistica autonoma relativa agli anni 2018 e 2019. Come noto l’Inpgi attualmente interessa solo freelance a Partita Iva, collaboratori occasioni e Co.Co.Co. Da alcuni giorni numerosi giornalisti stanno ricevendo sulle loro Pec le richieste di accertamento, che stanno preoccupando non poco giornalisti che, quando hanno fatto le dichiarazioni in molti casi si sono comunque avvalsi di commercialisti esperti.

Spesso i collaboratori svolgono collaborazioni occasionali diverse da quelle giornalistiche, dove però vengono versati contributi all’Inps o all’Enpals. Per questo l’Inpgi vuole una dichiarazione sulla natura di quella parte di reddito non dichiarato a suo tempo all’Inpgi. In ballo ci sono anche sanzioni, che preoccupano non pochi giornalisti spesso precari e che guadagnano pochi euro. Accertamenti arrivati proprio alla vigilia del voto per l’Ordine, che hanno diviso non poco i componenti del consiglio di indirizzo dell’Inpgi, la cui maggioranza è espressione di ControCorrente, con ben 4 componenti su 5 nel consiglio di amministrazione, tra cui il presidente Roberto Ginex e il vicepresidente Mattia Motta.

Dagli uffici dell’Inpgi hanno subito precisato che sono controlli ordinari e che chi è a posto non dovrebbe avere nulla da temere. Accertamenti che sono arrivati anche per evitare che il mancato incasso possa andare in prescrizione (al 7 settembre 2025 per i contributi del 2018 e al 30 aprile 2026 per quelli del 2019). Se il reddito non dichiarato è riconducibile a prestazioni giornalistiche, questo sarà assoggettato a contribuzione presso l’Inpgi, con eventuali sanzioni per omesso o ritardato pagamento.

Senza contare che anche tra gli iscritti all’Inpgi c’è chi invoca una “pace fiscale” per more e contributi di periodi precedenti che l’Istituto ha da tempo cominciato a recuperare. Già nel 2023, Inpgi aveva comunicato i Ministeri vigilanti avevano approvato con nota del 30 marzo 2023 la delibera relativa alla definizione agevolata prevista dalla legge di bilancio per il 2023 (art. 1, commi 231 e ss., della legge 29 dicembre 2022, n. 197) anche relativamente ai debiti contributivi presso l’Istituto, dando così la possibilità di estinguere i debiti previdenziali affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022 versando soltanto i contributi e le spese di notifica della cartella di pagamento, senza l’aggravio delle somme riferite a interessi e sanzioni.

Molti iscritti sperano dunque – grazie un provvedimento Governativo - in una situazione analoga così da poter aderire alla procedura agevolata di pagamento dei contributi dovuti e non versati.

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