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Emanuele Filiberto invitato a Torino per i 200 anni del Museo Egizio, fondato da Re Carlo Felice di Savoia. Ma non poteva mancare la gaffe del neo Ministro della Cultura

Il museo è dedicato esclusivamente alla civiltà egizia. Al suo interno si possono trovare gruppi statuari, mummie, papiri, arredi funerari e tutto ciò che riguarda l'antico Egitto.

20 Novembre 2024

Emanuele Filiberto di Savoia al Museo Egizio di Torino

Emanuele Filiberto di Savoia al Museo Egizio di Torino

L’erede sabaudo Emanuele Filiberto di Savoia nella mattinata di mercoledì 20 novembre ha fatto visita, su invito, insieme alle autorità civili, militari, religiose e al Presidente della Repubblica Mattarella al più antico e importante Museo pubblico mondiale interamente dedicato alla civiltà nilotica. Il primo oggetto che diede origine a una collezione di reperti, primo nucleo di quello che diventerà il museo, fu la Mensa Isiaca, tavoletta bronzea giunta a Torino intorno al 1626 quando fu acquistata da Carlo Emanuele I di Savoia. La Mensa suscitò enorme interesse fra gli studiosi al punto che, verso la metà del XVIII secolo, si volle inviare una spedizione in Egitto per scoprire i fondamenti storici della tavoletta. Tra il 1759 e il 1762 il botanico e professore universitario Vitaliano Donati, che era anche appassionato egittologo, ebbe perciò l'incarico di recarsi in Egitto per effettuare degli scavi; egli ritrovò vari reperti, tra cui tre grandi statue: il faraone Ramses II in granito rosa, la dea Sekhmet assisa e la dea Iside; tutto il materiale fu inviato al Museo dell'Università di Torino.  All'inizio dell'800, all'indomani delle Campagne napoleoniche in Egitto in tutta Europa scoppiò una vera e propria moda per il collezionismo di antichità egizie. Bernardino Drovetti, piemontese, durante l'occupazione in Egitto, collezionò in questo periodo più di 7000 pezzi tra statue, sarcofaghi, paipiri, mummie, amuleti e monili vari. Drovetti nel 1816 aveva offerto alla Francia la sua collezione, ma in seguito al rifiuto del governo di Parigi, propose la stessa al re Carlo Felice che, seguendo il parere di illuminati consiglieri della corte, acquistò nel 1824 questa grande collezione per la cifra di 400.000 lire e, unendovi altri reperti di antichità classiche di Casa Savoia, tra cui la collezione Donati, diede vita al primo Museo Egizio del mondo. La raccolta arrivò prima a Genova via nave poi, appena giunse a Torino, venne posta nelle sale dell'Accademia delle Scienze; Dal catalogo che fu pubblicato nel 1888 a opera della direzione del Museo, la collezione di reperti egizi, con ulteriori acquisizioni, contò 7400 pezzi a cui si aggiunsero in seguito anche parte dei reperti appartenenti alla raccolta di Athanasius Kircher, padre gesuita ed egittologo del Seicento. Nel 1894 divenne Sovrintendente del Museo Ernesto Schiapparelli; egli, come farà poi il suo successore Farina, promosse nuovi scavi in Egitto, ottenendo così nuove acquisizioni e documentazioni dalla fase più antica fino all'epoca copta, mettendosi personalmente a condurre almeno quindici importanti campagne di scavi. In questo modo, intorno agli 30 del '900, la collezione arrivò a contare oltre 30 000 pezzi in grado di testimoniare ed illustrare tutti i più importanti aspetti dell'Antico Egitto, dagli splendori delle arti agli oggetti comuni di uso quotidiano.Dopo lavori di ristrutturazione e ampliamento, il 1º aprile 2015 il museo, con un'estensione di 12000 metri quadri completamente ristrutturato è stato nuovamente inaugurato con una superficie espositiva più che raddoppiata, una sala mostre, e aree per la didattica. Il museo risulta suddiviso in cinque piani espositivi con un percorso di visita cronologico. Il 6 ottobre 2004 il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha conferito per trent'anni la gestione dei beni del Museo ad una apposita Fondazione, la "Fondazione museo delle antichità egizie", di cui fanno parte la Regione Piemonte, la Provincia di Torino, il Comune di Torino, la Compagnia di San Paolo e la Fondazione CRT In tal modo il Museo egizio viene gestito da istituzioni pubbliche locali e insieme gode dei finanziamenti delle Fondazioni bancarie e di una maggiore autonomia gestionale. Primo presidente della fondazione è stato Alain Elkann. L'attuale presidente della fondazione è Evelina Christillin, indicata dal ministero, in carica dal 2012. Ha sede nello storico Palazzo dell'Accademia delle Scienze, che ha ospitato anche la Galleria Sabauda fino all'aprile 2012. Nel 2008 il raggruppamento Isolarchitetti vince la gara internazionale per scegliere i progettisti del nuovo museo con un progetto firmato insieme a Dante Ferretti. Dal 2014 il direttore del museo è Christian Greco. Ed è stato proprio Greco ad accogliere nella mattinata di mercoledi 20 novembre tutte le autorità dello Stato, in primis il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Tra i presenti il ministro della Cultura Alessandro Giuli, il quale nel suo discorso di celebrazione del Museo ha dato prova di essere peggio del suo predecessore. Ha infatti parlato della storia e dell’importanza del Museo senza mai citare colui che il Museo lo ha fondato e voluto: il Re Carlo Felice di Savoia, che comprò le prime collezioni, per quello che oggi è riconosciuto come il più grande ed importante museo del suo genere. Essere peggio di Sangiuliano era davvero difficile, ma il Ministro "enigma" Giuli è riuscito in pieno nell'arduo compito di superarlo in partigianeria. 

 

 

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