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Gibellina insignita del titolo di "Capitale italiana dell’Arte Contemporanea 2026" dal ministro della Cultura Alessandro Giuli

Il titolo, una volta conferito, prevede la cospicua dotazione finanziaria di 1 milione di euro messa a disposizione dal Ministero della Cultura

04 Novembre 2024

Gibellina insignita del titolo di "Capitale italiana dell’Arte Contemporanea 2026" dal ministro della Cultura Alessandro Giuli

Ministro della Cultura Alessandro Giuli con il sindaco di Gibellina Salvatore Sutera (fonte LaPresse)

E’ ormai certo che, grazie al ministro Alessandro Giuli, si potranno finalmente avviare i tanto attesi programmi di sostegno all’arte contemporanea in Italia.

Ne è dimostrazione il recente conferimento del titolo di Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea per il 2026.

Si tratta della conclusione di un bando lanciato dal Ministero della Cultura che ha affidato il coordinamento alla propria direzione generale creatività contemporanea che a sua volta ha provveduto alla nomina di una apposita commissione composta da cinque autorevoli membri.

Insomma una iniziativa concreta e trasparente che ha offerto la possibilità a molte città (erano 23 le candidature) di scoprire la propria identità artistica contemporanea.

Anche perchè il titolo, una volta conferito, prevede la cospicua dotazione finanziaria di 1 milione di euro messa a disposizione dal Ministero.

Risorse che potranno essere utilizzate dall’amministrazione vincitrice per finanziare quei progetti che in precedenza erano stati indicati nel dossier di candidatura.

Per il 2026 è stata scelta Gibellina, cittadina in provincia di Trapani, dove si trova il celebre Cretto, il capolavoro realizzato da Alberto Burri.

Questa nuova “identità contemporanea” si avverte da quando Giuli si è insediato al Palazzo del Collegio Romano.

D’altra parte il ministro ha una certa dimestichezza con il tema, infatti proviene dall’esperienza di presidente del Maxxi al quale viene riconosciuto il ruolo di più importante istituzione nazionale dedicata all’arte contemporanea.

Il pensiero di Giuli e la sua esperienza al Maxxi è ben esposto nel suo libro Gramsci è vivo – sillabario per un’egemonia contemporanea pubblicato da Rizzoli dove esplicita chiaramente le sue idee e i suoi principi.

L’ultima mostra organizzata sotto la sua presidenza “Passeggiate Romane” ha visto un suggestivo allestimento con la firma del premio Oscar Dante Ferretti e una buona affluenza di visitatori.

Dunque Giuli ha lavorato bene al Maxxi e in molti pensano che riuscirà a fare lo stesso al ministero, dove oltretutto può disporre di una direzione generale proprio dedicata a questo ambito artistico e creativo diretta da Angelo Piero Cappello.

Cappello è un dirigente molto preparato, siciliano di nascita, in precedenza è stato il curatore della collezione di arte contemporanea della Farnesina e siede nel consiglio di amministrazione della Fondazione Vittoriale degli Italiani presieduta da Giordano Bruno Guerri con il quale condivide una perfetta conoscenza delle opere e della vita di Gabriele D’Annunzio.

Infine, non è mistero che Giuli goda della piena fiducia e stima da parte di Giorgia Meloni.

Proprio la premier, tra l’altro, è diventata una icona dell’arte contemporanea grazie all’artista Alexsandro Palombo che in una sua recente opera l’ha immortalata in una posa tipica della grande Marilyn Monroe.

Di Ivan Drogo Inglese

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