04 Luglio 2024
Si sono svolte le elezioni dei cinque componenti del Consiglio di amministratore dell’Istituto Nazionale di previdenza dei giornalisti italiani. Si tratta dell’istituto che, dopo la riforma, si occupa di gestire i contributi previdenziali dei giornalisti non dipendenti, vale a dire partite Iva, collaboratori e Co.Co.Co. Come era nelle previsioni la componente di Controcorrente (che fa capo alla maggioranza che governa la Federazione nazionale della stampa e alla segretaria Alessandra Costante), forte dei 36 ottenuti alle elezioni dello scorso maggio, ha conquistato ben 4 seggi su 5. Sono stati eletti sostanzialmente i più votati nelle principali regioni, ovvero Stefano Gallizzi (Lombardia), Massimo Marciano (Lazio) e Roberto Ginex (Sicilia), cui si aggiunge il giovane Mattia Motta (Emilia-Romagna), fortemente vicino alla Costante e che sembra essere il più papabile alla presidenza del CDA (Marciano permettendo). La cosa che è balzata più all’occhio è che una componente da sempre sensibile al tema delle pari opportunità e alla presenza di genere in ogni contesto non sia riuscita a eleggere una donna nel CDA. L’ultimo seggio è andato all’opposizione (costituita da 16 membri). A spuntarla è stato Giuseppe Gandolfo (Piemonte), sostenuto dalle componenti di opposizione (ma maggioranza nelle proprie regioni) di Lazio, Lombardia, Piemonte e Friuli-Venezia-Giulia. Non ha centrato il seggio la lista Stampa Libera e Indipendente che vedeva insieme 5 esponenti della Figec e due consiglieri indipendenti. I restanti 47 eletti sono entrati a far parte del consiglio di indirizzo, alla cui guida è stata eletta come coordinatrice l’abruzzese Patrizia Pennella, anche lei di Controcorrente.
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