17 Aprile 2024
Attilio Regolo fu un vero eroe, grande esempio di come sia importante mantenere la parola data, anche a costo della propria vita. Ma anche in questo caso la domanda nasce spontanea: fatto reale o propaganda politica?
Capitolo XVI
ATTIJO REGOLO / I GUERA PUNICA
Cartaggine fu presa in quarche mese:
Attijo era propio ‘n gran gueriero,
ma quanno s’allargò co’ le prestese
la perze e fu ffatto priggioniero¹.
“Va’ a Roma, pòrtete er trattato
d’amicizzia che noi avemo scritto,
e fa’ im modo che venga firmato,
sinnò dovrai tornà... e nun fa’ ‘r dritto²!”
Ma lui: “La pace nun va accettata,
‘che’ stanno a pezzi!” disse ar zenato.
Poi, pe’ mantenè la parola data,
tornò a Cartaggine: fu cecato,
messo drento a ‘na botte chiodata
e giù da ‘na collina fu buttato.
NOTE:
¹ Attilio Regolo, dopo aver espugnato Cartagine, sottovalutando le forze residue dei nemici, chiese una umiliante resa incondizionata. Per tutta risposta ebbe un contrattacco, perse la città e fu fatto prigioniero.
² Attilio Regolo promise che in ogni caso sarebbe comunque tornato a Cartagine.
PARAFRASI – ATTILIO REGOLO / I GUERRA PUNICA
Cartagine fu conquistata in pochi mesi: Attilio Regolo era veramente un grande guerriero, ma quando esagerò con le pretese perse la città e fu fatto prigioniero. “Va a Roma, porta con te il trattato di pace che abbiamo scritto e fa in modo che venga firmato, altrimenti dovrai ritornare qui... e non fare il furbo!” Invece lui disse al senato: “La pace non va accettata perché sono in gravi difficoltà!”. Poi mantenne la parola data e ritornò a Cartagine, dove fu accecato, messo in una botte irta di chiodi e fatto rotolare giù da una collina.
Approfondimento storico al capitolo
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