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Storia de Roma Antica - Capitolo IX - Tarquinio Prisco - Approfondimento storico

10 Marzo 2024

Storia de Roma Antica - Capitolo IX - Tarquinio Prisco - Approfondimento storico

APPROFONDIMENTO STORICO AL CAPITOLO IX - TARQUINIO PRISCO

Lucio Tarquinio Prisco, originario di Tarquinia in Etruria, regnò tra il 616 a.C. e il 579 a.C.. Secondo la tradizione era greco per parte di padre (Demarato era originario della città greca di Corinto da dove era fuggito per stabilirsi poi a Tarquinia) e a causa di questa ascendenza, nonostante fosse ricco e ben conosciuto, veniva osteggiato dai suoi concittadini e non riusciva ad accedere alle cariche pubbliche. Per questi motivi, e su consiglio di sua moglie Tanaquil, decise quindi di emigrare da Tarquinia a Roma, dove cambiò nome, dall’etrusco Lucumone al più latino Lucio Tarquinio, detto poi Prisco per distinguerlo dall’ultimo re di Roma Tarquinio il Superbo. In città si fece conoscere per le sue qualità e per la sua generosità, tanto che Anco Marzio prima gli affidò il compito di istruire e proteggere i suoi figli, poi lo fece entrare tra i suoi consiglieri e infine decise di adottarlo. Alla morte del padre, Tarquinio riuscì a farsi eleggere re dal popolo romano come figlio di Anco Marzio. La sua abilità militare fu subito messa alla prova da un attacco sferrato dai Sabini, che fu respinto dopo sanguinosi combattimenti nelle strade della città. Fu in questa occasione che raddoppiò il numero di cavalieri che ognuna delle tre tribù (Ramnensi, Tiziensi e Luceri) doveva fornire all’esercito. Poi combatté i Latini (assoggettando le città di Cornicolo e Collazia) e gli etruschi delle città di Chiusi, Arezzo, Volterra, Rosselle e Vetulonia corsi in aiuto dei Latini; sconfitti anche gli etruschi, terminò la guerra contro le altre città latine. Tarquinio riformò anche lo Stato, portando l’Assemblea Centuriata a 1800 componenti e aggiunse 100 membri ai senatori, che così divennero 300. Si occupò anche dei divertimenti dei sudditi organizzando giochi in città, erigendo il Circo Massimo e destinandolo come sede permanente delle corse dei cavalli. Fece poi iniziare la costruzione della Cloaca Massima e del tempio di Giove Capitolino sul colle del Campidoglio. Fu lui, infine, che per primo celebrò un trionfo in Roma, e sempre a lui si deve l’introduzione in città di usanze tipicamente etrusche, relative alla sua condizione regale, come lo scettro, la toga purpurea, la sella curalis e i fasci littori.

Ricostruzione storica del Circo Massimo

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