20 Ottobre 2023
"La ragazza che piange" ("Crying girl") è un'opera smalto porcellanato su acciaio di Roy Fox Lichtenstein (New York 27 Ottobre 1923 – 29 Settembre 1997) realizzata nel 1964 che misura 116,8 cm × 116,8 cm. Fa parte di una serie di due dipinti, l'altro è una litografia del 1963.Queste opere servirono da preludio ai dipinti del 1964 di innocenti "ragazze della porta accanto" in una varietà di diversi stati emotivi. Le raffigurazioni di Picasso di donne in lacrime potrebbero aver influenzato Lichtenstein a produrre ritratti di donne vulnerabili con le lacrime agli occhi. Un'altra possibile influenza sulla enfasi di Lichtenstein sulla raffigurazione di donne in difficoltà nella prima metà degli anni '60 è probabilmente la circostanza che il suo primo matrimonio era in crisi e si stesse sciogliendo in quel momento. Il primo matrimonio di Lichtenstein con Isabel Wilson, che ha portato a due figli, è durato dal 1949 al 1965.Il dipinto è una rappresentazione dell'identità femminile negli anni '50 e '60 in cui le donne in Occidente combattevano per la parità di diritti, l'identità femminile era idealizzata e le ragazze venivano tenute sotto pressione perchè dovevano comportarsi in un certo modo o apparire in un certo modo. Si trovavano spesso invischiate in rapporti che erano oppressivi e limitanti. Lichtenstein esplora quindi gli aspetti di questa identità femminile e mostra le emozioni causate della mancanza di uguaglianza e dal sentirsi intrappolate, emozioni che erano molto comuni tra le donne statunitensi di quell'epoca e venivano spesso nascoste sotto un bell'aspetto.Anche per questa opera Lichtenstein è ispirato da un fumetto: "Secret Hearts" ("I segreti del cuore"), no. 88 (giugno 1963), DC Comics."Crying Girl" si trova al "Milwaukee Art Museum", Milwaukee, Wisconsin (USA) dal 1965 ed è considerato uno dei primi tentativi di Roy Lichtenstein di produrre opere in smalto su acciaio.Sebbene poi celebrato "Crying Girl" è stato criticato dagli astrattisti all'epoca della prima mostra al pubblico presso la "Leo Castelli Gallery" di New York, a causa del suo stile semplice e da cartone animato. "L'ho portato a Yale e sono stato attaccato senza pietà", ha detto il pittore fotorealistico Chuck Close, ricordando la volta in cui ha acquistato un "Crying Girl" del 1963 per $ 10 dalla "Leo Castelli Gallery" e l'ha mostrato ai suoi compagni di classe alla famosa università.
di Giovanni Conticelli
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