16 Settembre 2023
Si è spento uno degli artisti che sicuramente resteranno nella storia dell’arte della nostra epoca.
Fernando Botero con la propria personalità ed unicità compositiva ha saputo raccontare a tutti quel complesso mondo della sua Bolivia ove nacque a Medellin 91 anni fa.
Quel fascinoso ed accattivante “realismo magico“ figlio del Sud America è stato magistralmente descritto nei suoi difetti ed orgogli attraverso dipinti e sculture che hanno conquistato musei e piazze del nostro globo.
Grande disegnatore cominciò appunto su immacolati fogli a descrivere l’orgoglio di una classe dirigente che attraverso l’esibizione del proprio benessere fisico affermava così il proprio successo sociale.
Figure grasse, tronfie ed orgogliose di esserlo erano gonfie del loro dimostrare. I dipinti con tutta la famiglia obesa sono da parte dell’artista un grido verso una società che dimostra con orgoglio, senza rendersene conto, la propria fragilità.
Ritengo sia questo suo focus su quel momento dell’oggi - in cui l’apparire vale più che l’essere- la dote primaria di questo artista. Non posso considerarmi di essere stato suo amico ma sicuramente buon conoscente ed il ricordo del suo trovarsi amabilmente sempre disposto ad ascoltare ed a confrontarsi con artisti e storici dell’arte in quella piazza di Pietrasanta ove negli anni pure lui ha contribuito affinché fosse chiamata la piccola Atene dell’arte è un ricordo che rimarrà in molti di quelli che lo hanno frequentato. Ricordi indelebili a dimostrazione della sua generosità verso una vita che tanto gli ha concesso sono, ed è dovere ricordarlo, la Chiesa della Misericordia in Pietrasanta dove nei 1993 il maestro ha affrescato lungo le due interne navate la porta del Paradiso e la porta dell’Inferno in un summit del suo indagare sulla fragilità umana. Nel 2000 l’artista ha regalato a Bogotà un museo che raccoglie un nutrito corpus di suo opere tra dipinti, disegni e sculture insieme quelle di artisti sud americani di livello internazionale e maestri del secolo scorso che ne fanno uno dei più interessanti musei di quel lato del cono sur e non solo. Sofia Vari importante artista e donna di rara bellezza conquistò negli anni settanta Fernando e fu una simbiosi di arte ed amore fino alla sua morte nel maggio scorso e mi piace pensare che il nostro artista non la abbia voluto lasciare sola per troppo tempo.
La dolcezza di una sua scultura nella quale due nude figure si abbracciano con grande dolcezza è sicuramente l’incontro che ora li sta riunendo per sempre.
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