17 Agosto 2023
Ieri sera intorno alle h21:25 è andata in onda sul digitale terrestre in un canale televisivo la pellicola: “Miriam si sveglia a mezzanotte” (The Hunger), che venne proiettata nelle sale cinematografiche nel 1983, diretta da Tony Scott, interpretata da Catherine Deneuve, David Bowie e Susan Sarandon. Opera d'esordio del regista, liberamente tratto dal romanzo The Hunger di Whitley Strieber. La pellicola fu inoltre presentata fuori concorso al 36º Festival di Cannes. Miriam Blaylock (Chaterine Deneuve) è una vampira che col trascorrere dei secoli è costretta a cercare un nuovo partner, perché quello che si era precedentemente scelta non mantiene la sua giovinezza e deperisce fino a un dormiveglia eternamente paralizzante. Infatti le condizioni fisiche di John Blaylock (David Bowie) peggiorano quotidianamente, la senilità degenerativa accelera a ritmo incalzante, le vittime di età diverse non sono utili a mantenere in salute il suo organismo. Sarah Roberts (Susan Sarandon) è una dottoressa che accetta di occuparsi scientificamente del caso di John. Miriam si innamora della donna e, ricambiata, la seduce e durante una loro relazione erotica la morde più volte al collo e sul braccio, trasformandola lentamente in una vampira. Sarah inizia ad avere orrende e pericolose visioni, scoprendo la vera essenza di Miriam. Sarah, cosciente della sua nuova condizione inumana e assassina innescata da Miriam, non accetta più la sua condizione e quindi tenta di suicidarsi. Miriam in lacrime è costretta a cercare un nuovo o una nuova partner, in soffitta trovano posto le bare dei suoi amanti “non eterni”, ma è in quel momento che gli ex si risvegliano e ormai orribili cadaveri, uscendo dalle bare, cercano di abbracciarla per tornarla ad amare ancora una volta, Miriam, sorpresa e inorridita, per sfuggire all’orrendo e cadaverico abbraccio, cade dalle scale. Con Miriam agonizzante sul pavimento i corpi degli amanti iniziano a disintegrarsi lentamente e inesorabilmente, la loro maledizione è infranta. Sarah è però sopravvissuta, vivendo elegantemente in una nuova lussuosa casa, con una nuova partner probabilmente innamorate. La sceneggiatura è stata scritta da Ivan Davis, James Costigan e Michael Thomas. La fotografia è patinata, elegante e ricercata. Di rilievo la funzione del montaggio soprattutto nella prima parte, nella quale si avvicendano le immagini del tramonto, la performance dei Bauhaus, le scimmie violentemente alterate, che ricostruiranno un passato demoniaco più che millenario. Nella scena di seduzione tra la Deneuve e la Sarandon, l'attrice francese usa una controfigura. Willem Dafoe compare nella parte del ragazzo che chiede a Sarah di lasciare libera la cabina telefonica. Fu anche l'ultima pellicola di Bessie Love. Gli abiti di Catherine Deneuve sono di Yves Saint-Laurent. La colonna sonora è stata scritta da Michael Rubini e Denny Jaeger. Nell’incipit di pellicola viene eseguito il pezzo Bela Lugosi's Dead dei Bauhaus. L'ambiente degli interni della elegante dimora è commentato dal Trio in Mi bemolle maggiore Op.100 di Schubert. L’erotismo tra le donne è accompagnato dal canto della schiava Mallika e della principessa Lakmè, dall'opera Lakmé di Léo Delibes. A quaranta anni di distanza la metafora maledetta della ricerca e del possesso erotico della bellezza e della longevità eterna mantiene inalterato il suo valore simbolico in questa interessante, elegante, anticonformista e non per le masse pellicola diretta da Tony Scott.
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