17 Luglio 2023
Asteroide (foto Pixabay)
Un asteroide di dimensioni significative ha sfiorato la Terra senza che nessuno se ne accorgesse. L'asteroide, denominato 2023 NT1, è stato avvistato dagli astronomi solo due giorni dopo che si è avvicinato a meno di 100.000 chilometri dalla Terra, circa un quarto della distanza tra il nostro pianeta e la Luna.
La mancata rilevazione di questo corpo celeste di circa 60 metri di diametro solleva una preoccupazione, poiché l'impatto di un asteroide di queste dimensioni potrebbe avere conseguenze disastrose. Per dare un'idea delle potenziali conseguenze, si può fare un confronto con il meteorite di Chelyabinsk, che aveva un diametro di circa un terzo rispetto a quello dell'asteroide in questione.
Il meteorite di Chelyabinsk esplose nell'impatto con l'atmosfera sopra la Russia nel 2013, causando danni ai vetri e ai muri circostanti e ferendo centinaia di persone. Entrambi gli oggetti condividono un aspetto critico: provenivano dalla direzione del Sole, rendendo impossibile la loro previsione. Questo fenomeno, noto come "angolo cieco astronomico", è ben riconosciuto e ha spinto la NASA a creare una missione chiamata Neo Surveyor per affrontare il problema. Allo stesso modo, l'Agenzia Spaziale Europea (ESA) sta lavorando sul sistema di allerta preventiva degli asteroidi chiamato Neomir.
Successive osservazioni dell'asteroide 2023 NT1 hanno permesso di calcolarne la traiettoria, rivelando che siamo stati fortunati a evitarne l'impatto. Tuttavia, in caso di collisione, oggetti di dimensioni simili possono generare un cratere di oltre un chilometro di diametro, come quello famoso nel Meteor Crater in Arizona. Pertanto, è evidente l'importanza di migliorare i sistemi di osservazione per individuare e monitorare questi pericoli potenziali. Secondo le stime dell'ESA, circa il 98,9% dei milioni di asteroidi di dimensioni comprese tra 30 e 100 metri che si trovano nelle vicinanze della Terra non è attualmente visibile ai nostri strumenti di rilevamento.
Esistono numerosi progetti in corso per difendere la Terra dagli asteroidi. Il primo passo cruciale è migliorare le capacità di osservazione. A tal fine, si stanno sviluppando satelliti da posizionare tra la Terra e il Sole, come la missione Neo Surveyor della NASA e il satellite NEO MIR dell'ESA, al fine di individuare gli oggetti provenienti dall'interno del Sistema Solare. Avendo una conoscenza preventiva di una minaccia in arrivo, si potrebbero organizzare evacuazioni mirate e adottare misure di protezione.
Con un preavviso di alcuni anni, sarebbe possibile fare ancora di più: le agenzie spaziali stanno sviluppando sistemi per deviare gli asteroidi pericolosi. Di recente, la sonda DART della NASA ha dimostrato la fattibilità di tale approccio, colpendo l'asteroide innocuo Dimorphos e modificandone l'orbita. Inoltre, la missione HERA dell'ESA partirà nel 2024 per studiare gli effetti di un impatto e fornire dati aggiuntivi per sviluppare tecnologie di difesa planetaria.
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