Munch, all'asta da Sotheby's l'opera nascosta Dance on The Beach

Tra pochi giorni, il prossimo 1 marzo, nella vendita all’asta Modern & Contemporary Evening Sale di Sotheby’s, a Londra, l’opera Dance on the Beach, di Edvard Munch sarà proposta alla stima 15-25 milioni di sterline. La storia di tale quadro è assai interessante e rappresenta una sinergia particolare: quella tra teatro e pittura. Max Reinhardt fu tra gli innovatori della cultura novecentesca, capace di riportare sul palco un’estetica festosa e opulenta, lontana dall'arte naturalistica del XIX secolo. Tra queste sinergie, spesso trasversali, c’è anche quella con una delle icone della pittura otto-novecentesca, manifesto esistenzialista di un’epoca, Edvard Munch, che trasmetteva un senso di dolore nelle sue rappresentazioni. Ancora più straziante in lavori come Dance on the Beach, dove viene raffigurato uno scenario sereno da cui si sente escluso. Un uomo costretto a guardare “la danza della vita attraverso una finestra” che si consuma in un fiordo di Oslo. Munch dipinge una scena apparentemente gioiosa, che gradualmente diventa sempre più sinistra. O quantomeno malinconica. Se effettivamente il quadro dovesse rispettare le previsioni, e dunque esser venduto tra 15 e 25 milioni di sterline, se non di più, si tratterebbe di una delle vendite più importanti dell’artista norvegese degli ultimi anni. Da sola, l’opera garantirebbe un introito superiore alle intere ultime dieci annualità dell’artista, in termini di fatturato in asta. A prescindere da ciò il dipinto rimane un sublime canto dell’esistenza umana, sospesa tra amore, vita, nostalgia  e morte. Un’opera che scandisce alla perfezione i codici della poetica di Munch.