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Bergamo-Brescia capitali della Cultura italiana 2023. Mattarella: “Unire e non dividere, unità rafforza l'Italia”

Doppia cerimonia di inaugurazione per l'apertura dell'anno culturale italiano. Ospite al Teatro Grande di Brescia il presidente della Repubblica, in contemporanea a Bergamo, al Teatro Donizetti, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano

20 Gennaio 2023

Bergamo-Brescia capitali della Cultura italiana 2023. Mattarella: “Unire e non dividere, unità rafforza l'Italia”

fonte: Twitter @FrancoScarsell2

Oggi doppia cerimonia di inaugurazione per l'apertura dell'anno culturale italiano, che vede protagoniste le città di Bergamo e Brescia, nominate "capitali della Cultura italiana 2023". Ospite d'onore al Teatro Grande di Brescia il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in contemporanea a Bergamo, al Teatro Donizetti, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Alcuni giorni fa si è assistito al passaggio di consegne con la città di Procida.

Bergamo-Brescia capitali della Cultura italiana 2023

"La cultura è una grande ricchezza. Nasce dalla vita, dalla comunità, dalla natura che la ospita, e poi ritorna alle persone, alle generazioni successive, come linfa, come civiltà, come genio e valore”: con queste parole il presidente Sergio Mattarella è intervenuto a Brescia, per la cerimonia ufficiale di inaugurazione di Capitale italiana della Cultura 2023, insieme alla città di Bergamo. “La cultura non è un ambito separato dell'attività umana, quasi un suo sovrappiù. È il sapere conquistato dall'esperienza. È il pensiero che si costruisce nello studio, nel confronto, nella ricerca, nel lavoro. È l'emozione del rappresentare la vita, è un arricchimento dei valori che caratterizzano l'umanità".

"Brescia e Bergamo sono un esempio con le loro virtù civiche di ieri e d'oggi. Città duramente colpite dalla prima ondata della pandemia, quando un virus aggressivo e sconosciuto ha mietuto, nel nostro Paese, migliaia di vittime”, ha continuato il presidente Mattarella. “E hanno saputo reagire, dando vita, e alimentando con i loro valori, quel modello di solidarietà che ha consentito di affrontare la crisi". Il presidente della Repubblica ha anche ricordato: "Nell'anno trascorso abbiamo vissuto il sollievo della ripartenza. Le attività economiche, le espressioni sociali, la vita quotidiana, hanno ripreso ritmi più consueti.  Bergamo e Brescia, tuttavia, non si erano fermate. Innovare, guardare all'avvenire, confidare nella capacità dell'uomo di saper superare le avversità, hanno dato vita a un percorso concreto che trova, oggi, ulteriore sanzione con l'avvio di un anno che le vede Capitale della cultura. La tenacia è valore di questi territori, così come, appunto, la solidarietà. L'agricoltura, l'industria e l'artigianato hanno sempre segnato la laboriosità delle popolazioni. È questa cultura reale, sentimento della comunità ed espressione di buone pratiche di governo, che fa comprendere le ragioni degli innumerevoli scrigni di opere d'arte e dell'ingegno che sono custodite in queste territori".

Mattarella: “Unire e non dividere, unità rafforza l'Italia”

Un nuovo hashtag, coniato per l'occasione che vedrà Bergamo e Brescia capitali della Cultura italiana 2023 #BGBS2023.

“La cultura, infatti, unisce e moltiplica. È una forza dei campanili quella di saper unire e non dividere le energie. Voi raccogliete, nel nord del nostro Paese, lo stesso testimone di Procida, a conferma dell'unità che rafforza l'Italia". Il Presidente ha poi aggiunto: "La cultura è strettamente connessa con la libertà: di studio, di ricerca, di espressione del proprio pensiero. Ce lo ricorda, ancora una volta, la nostra Costituzione. L'arte e la scienza sono libere, recita l'art.33; mentre l'art.21 dispone il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero. L'esercizio che Brescia e Bergamo, Capitale della cultura, si apprestano a intraprendere è, quindi, un grande esercizio di libertà, cui guarderà l'intero Paese".

"Bergamo e Brescia si racconteranno all'Italia e all'Europa lungo un anno che vuole essere l'innesco di un percorso di sviluppo, sociale ed economico, fondato sulla cultura”, ha aggiunto Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, in diretta dal Teatro Donizetti. “Alla base del progetto complessivo c'è infatti l'idea della cultura come grande forza generatrice, strumento di emancipazione per gli individui e per le comunità. Abbiamo lavorato per innescare queste energie, con l'obiettivo di tessere solide relazioni tra due territori che, benché confinanti, molto simili e accomunati da morfologia, storia, tradizioni e profilo economico, non avevano una consuetudine di collaborazione".

 

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