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Stele di Rosetta, la petizione per restituirla all’Egitto: raggiunte 110mila firme. British Museum: “Reperto acquisito nel 1801 legalmente”

In migliaia di persone hanno già aderito a questo appello, che viene definito il “saccheggio di un bottino di guerra”, trasportato dall’Egitto in Gran Bretagna

02 Dicembre 2022

Stele di Rosetta, la petizione per restituirla all’Egitto: raggiunte 110mila firme. British Museum: “Reperto acquisito nel 1801 legalmente”

L'Egitto chiede a Londra e, in particolare, al British Museum, di "restituire" la Stele di Rosetta, reperto che segnò la svolta nella decifrazione degli antichi geroglifici. L’appello è stato lanciato dall'ex ministro egiziano per le Antichità e archeologo, Zahi Hawass. È stato anche dato il via ad una petizione online su Change.org, a mano di Monica Hanna dell’ “Accademia araba per la scienza, la tecnologia e i trasporti marittimi”, raccogliendo più di 110mila firme a favore.

Stele di Rosetta, la petizione per restituirla all’Egitto

Hawass sostiene che l'Egitto non abbia avuto alcuna voce in capitolo nell'accordo del 1801, firmato tra Francia e Inghilterra. Il British Museum, in risposta, ha detto di aver "acquisito il reperto legalmente". In una dichiarazione, il Museo ha affermato che il trattato del 1801 include la firma di un rappresentante dell'Egitto, si tratta di un ammiraglio ottomano che ha combattuto a fianco degli inglesi contro i francesi. Il Museo ha inoltre dichiarato che il governo egiziano non ha presentato alcuna richiesta di restituzione negli anni a venire e sino ad oggi.

In migliaia di persone hanno già aderito a questo appello, per quello che viene definito il “saccheggio di un bottino di guerra”, trasportato dall’Egitto in Gran Bretagna.

Stele di Rosetta, la decifrazione degli antichi geroglifici

L'importante ritrovamento risale al periodo della campagna d'Egitto e di Napoleone Bonaparte, che aveva l'obiettivo di colpire gli interessi britannici nel Mediterraneo. Si ritiene che fu il capitano francese Pierre-François Bouchard a ritrovarla, nel 1799. Quando i francesi alzarono bandiera bianca nel 1801, la Stele venne presa dagli inglesi come bottino di guerra.

Il manufatto, custodito al British Museum di Londra dal 1802, fu fondamentale per decifrare la lingua egizia in quanto riporta la medesima iscrizione in tre lingue diverse: demotico, geroglifici e greco antico. Secondo il museo londinese, l'acquisizione del manufatto da parte degli inglesi avvenne invece regolarmente e con firma. Ma migliaia di cittadini in Egitto chiedono la restituzione della Stele da anni.

Dopo aver sottolineato che il governo egiziano non ha mai avanzato alcuna richiesta in merito alla restituzione del manufatto, il British Museum ha difeso l'acquisizione della Stele di Rosetta spiegando che il trattato del 1801, nell'ambito del quale anche la Stele venne presa dagli inglesi, era stato firmato da un ammiraglio ottomano che aveva combattuto al fianco degli inglesi contro la Francia. Secondo il British, quella firma rappresenta il benestare dell'Egitto stesso, in quanto il sultano ottomano governava l'Egitto quando avvenne l'invasione di Napoleone.

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