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Un "Manuale d'amore" per tutti, psicopatici esclusi: i segnali per riconoscerli e i consigli per amare in modo sano

Le autrici di "Manuale d'amore, come costruire una relazione intensa e felice" sono Barbara Majnoni (giornalista e grafologa) e Elisabetta Notaro (psicologa e psicoterapeuta); il libro fornisce spunti, esempi e consigli. Intervista per il Giornale d'Italia.

22 Novembre 2022

Barbara Majnoni e Elisabetta Notaro autrici del libro "Manuale d'amore"

Le autrici di "Manuale d'amore, come costruire una relazione intensa e felice" durante l'intervista per Il Giornale d'Italia. Ph. Alessandra Basile

Barbara Majnoni ed Elisabetta Notaro sono due professioniste, l'una giornalista e grafologa e l'altra psicologa e psicoterapeuta, che non vivono nella stessa città, ma, soprattutto, non si sono mai incontrate prima(!). Ebbene sì: il giorno fissato per la video intervista delle due autrici di "Manuale d'amore, come costruire una relazione intensa e felice" (Giraldi Editore) è stato per loro, anche, il momento, finalmente giunto, per guardarsi negli occhi e parlare de visu per la prima volta.

VIDEO-INTERVISTA di Alessandra Basile

La loro conoscenza risale al lungo periodo dei vari Lockdown, tant'è che, un pò scherzose, dicono che il loro libro sia "figlio del Covid", ossia della comunicazione via mail e telefono, con chiamate o messaggi. A legarle è stata la materia di cui hanno scritto, prendendo spunto da studi, analisi, esperienze, vissuti, personali e non. L'ultimo capitolo del loro prezioso manuale racchiude i precedenti, con un invito a costruire le relazioni su basi solide e sane e un avvertimento a lasciare per strada qualsiasi tipo di psicopatico (o psicopatica), riconosciuto, anche, grazie a certi segnali, vedremo quali. Quest'ultimo argomento è affine a una data importante dell'anno, quella del vicino 25 novembre: come sappiamo, si tratta della giornata del NO alla violenza, fisica e verbale, domestica o non, sulle donne. 

Intervista del 18 novembre 2022 - evento del circuito Bookcity a Milano

All'E’cate Caffè Libreria di Milano, venerdì 18 novembre 2022, si è tenuto il talk del circuito Bookcity “Scrivere come si parla - quando le giornaliste diventano scrittrici”, moderato da Rossella Bianco della Giraldi Editore. Le autrici del "Manuale d'amore" del titolo hanno partecipato per parlare del loro libro, insieme ad altre ospiti del mondo letterario: Isa Grassano, Assunta Corbo, Marina Moioli, Chiara Bettelli. 

il gruppo di ospiti all'evento di Bookcity all'E’cate Caffè di Milano. Fonte: per gentile concessione di Barbara Majnoni

Barbara e Elisabetta, ci incontriamo oggi per parlare del vostro illuminante "Manuale d'amore,..

..come costruire una relazione intensa e felice" - completa Barbara.

Barbara Majnoni. Fonte: per gentile concessione di Barbara Majnoni

Partiamo subito dalla domanda: come e quando è nata l'idea, Barbara?

L'idea nasce da dei lunghi dialoghi fra Elisabetta e me sulla relazione di coppia, approfondendo tante tematiche. Io dovevo scrivere degli articoli. Tutte le volte mi illuminava, quando la sentivo. Ci siamo dette "queste tematiche sono talmente importanti e diffuse, perché non realizziamo un saggio?" L'idea è nata tanto tempo fa e, questa, è la prima volta che ci vediamo, Elisabetta e io!

Non conoscendovi, come siete entrate in contatto? Qual è stato lo spunto?

Per motivi giornalistici, mi è stato detto, non ricordo su quale argomento, di intervistare Elisabetta Notaro. E' nato subito un feeling: a parlare al telefono di relazioni passavamo le ore e io la sfinivo! Avevo un interesse professionale, ma anche personale. Mettevo giù la cornetta e mi dicevo "wow".

E viceversa - interviene Elisabetta, accanto a Barbara - perché le sue domande mi inducevano ad altre riflessioni su tematiche che, chiaramente, da donna, mi stavano a cuore. Abbiamo due menti che si intrecciano molto bene, quindi le sue domande e le mie risposte fanno sì che gli argomenti si sviscerino da sè. Da lì, sono nate un'amicizia fra noi e l'idea di divulgare ai giovani ciò che a noi sembrava di aver scoperto un pò tardi, cioè come si costruisce una relazione sana.

E' questa la mission del libro, Elisabetta? Possiamo approfondirla?

Elisabetta Notaro. Ph. Alessandra Basile

Sì. La mission e la novità del libro consistono nel far capire, specie a chi ha tutta la vita davanti, che le relazioni sono un utile allenamento, uno specchio: le persone che attraiamo sono lo specchio di parti di noi su cui dobbiamo lavorare per armonizzarci e conoscerci sempre meglio e per attrarre, così, persone sempre più adatte a noi. Non bisogna cercare la persona ideale fuori di noi, ma dentro di noi; ciascuno di noi deve diventare la persona dei suoi sogni, quella che vorrebbe, in modo da attrarre per risonanza persone dello stesso tipo.

E' un viaggio - spiega Barbara - dell'interiorità. Noi, nel nostro manuale, partiamo dalla nascita, dalle ferite che non ci fanno amare e che ci impediscono di amare; parliamo dell'amore immaturo, dunque malsano, e ci chiediamo perché ci innamoriamo sempre dello stesso tipo di persona; passiamo all'arrivo del terzo incomodo e, persino, all'individuazione delle persone pericolose, i c.d. psicopatici; giungiamo fino all'analisi degli ingredienti base di una relazione, come pazienza, rispetto, desiderio, intimità, mistero, eros e così via; infine, tocchiamo l'amore della terza età, che è l'amore vero: con l'esperienza, uno arriva a capire. Noi vogliamo che questa educazione arrivi alle giovani leve prima.

Oggi, per come stanno le cose, si può giungere - avverte Elisabetta - a conoscere se stessi e ad essersi depurati di quegli schemi e di quelle insicurezze e ferite della gioventù solo a età avanzata, quindi, paradossalmente, si raggiunge un amore maturo superati gli anta. Lo scopo è che ciò avvenga prima.

Voi, per scrivere il libro, vi siete basate su fatti veri, su esperienze personali realmente vissute, su situazioni di cui tu sei magari venuta a conoscenza attraverso il tuo lavoro, Elisabetta.

Ci sono tante parti dei miei pazienti, che ringrazio, così come dei nostri amici e di noi; chiaramente, abbiamo usato nomi di fantasia.

Sai che cos'è? E' molto sentito questo manuale. Sto ricevendo - mi racconta Barbara - davvero molti feedback positivi; la gente riflette sul proprio passato o rapporto amoroso, domandandosi a che punto sia, e su come agire di conseguenza, che è esattamente ciò che abbiamo cercato di fare noi due.. 

..allo scopo di far diventare un lavoro e un gioco a due, fra i partner, quello di capire quali ferite si stanno attivando: ecco - conclude Elisabetta - il manuale serve a questo, a riattivare e a guarire ferite. 

Quanto tempo c'è voluto da quando è nata l'idea fino alla sua realizzazione, Barbara?

Diciamo che, sostanzialmente, è figlio del Covid il nostro manuale.

Bene! E', dunque, uno degli effetti positivi di quel lungo e triste periodo chiusi in casa, no Elisabetta?

Sì. L'idea è stata chiaramente di Barbara, suo il progetto e sua la grinta. La sua proposta ha trovato, poi, me felice di accettarla. 

E della casa editrice, la Giraldi Editore, che mi dite, Barbara?

A proposito di tempistiche, abbiamo dovuto aspettare proprio l'editore. Noi abbiamo mandato il libro completamente fatto, non solo la proposta, come di norma si fa. Fremevamo per la risposta, finché è arrivato un bel sì. Nelle email, già parlavamo di un nostro manuale d'amore, poi il titolo è venuto da sè. 

Il libro "Manuale d'amore, come costruire una relazione intensa e felice". Fonte: per gentile concessione di Barbara Majnoni

Vi chiederei, a questo punto, il vostro capitolo preferito. Elisabetta, qual è quello a te più vicino?

Sicuramente, l'ultimo, che sintetizza tutti gli altri capitoli, perché viene detto come costruire un amore sano. Noi pensiamo, spesso, che l'amore sia l'innamoramento e crediamo che quest'ultimo, se qualcosa viene meno, stia andando male. Non è così! La novità essenziale è che in molti non sanno che l'amore fra due persone è già una cosa viva e, come tutte le creature viventi, ha delle fasi di crescita, che sono 5: l'innamoramento, la differenziazione, la sperimentazione, il riavvicinamento e la creazione alla fine dell'interdipendenza affettiva sana, caratterizzata dal nutrirsi a vicenda, accogliersi e sostenersi reciprocamente, anche, nei percorsi personali; ben diversa è, invece, l'interdipendenza affettiva nella quale il partner viene 'vampirizzato'. Sempre nel capitolo finale, vengono spiegati quali sono il rischio, l'ostacolo, ma, anche, il dono che si possono ricevere, con consapevolezza, da ogni fase. Non stiamo qui a spoilerare tutte le fasi, però, se una fase è caratterizzata da un riavvicinamento, è deducibile che quello immediatamente prima sia stato un momento di allontanamento. Questi concetti possono aiutare.

Verissimo e molto interessante! Aggiungo, Elisabetta, che, a dispetto di qualche tuo comprensibile tecnicismo, peraltro benvenuto poiché è bello apprendere anche definizioni nuove, senz'altro più corrette, la comunicazione e la scrittura che avete utilizzato nel manuale sono scorrevoli e adatte a tutti.

Noi abbiamo dedicato il libro, soprattutto, ai giovani, quindi abbiamo cercato di inserire molti esempi di situazioni quotidiane nelle quali possano incorrere; abbiamo trattato argomenti quali convivenze, tradimenti, litigi, con qualche cenno ai disturbi giovanili, inclusi quelli alimentari, come anoressia e bulimia.

Barbara, tocca a te: scegli il 'tuo' capitolo.

Scelgo quello della complicità, contenente la storia di mia madre ultraottantenne. Lei e il suo compagno, purtroppo mancato, sembravano il gatto e la volpe, quelli che dovevano fare la rapina del secolo. E' una storia divertente da raccontare e leggere, anche se, quando la vivevo, mi appesantiva di preoccupazioni. E' bello capire quanto sia importante avere dentro di noi il bambino che torna a giocare, l'entusiasmo. E rivederlo in una coppia della terza età genera una sorta di ottimismo in tutti noi, in particolare nei giovani: l'idea è che il futuro possa regalarci i doni dell'amore.

Concordo sulla sensazione piacevole e inspirational che si ha, guardando una coppia agé felice e solida, mentre, a volte, ci facciamo prendere, anche in maniera tormentata, dallo sconforto, no Elisabetta? 

Sì, perché, dopo tante delusioni, si tende ad affermare "allora, l'amore non esiste", ma, in realtà, molti scoprono che è l'amore romantico, decadente, che non esiste e, così, restano delusi e disincantati. L'obiettivo è far loro scoprire che l'amore, che non è come quello immaginato o insegnato nelle favole, esiste, in modo che credano con entusiasmo in esso. Credere nell'amore è l'unica soluzione a tutta una serie di problemi sociali, compreso quello della violenza sulle donne.

Locandina: incontro sul "Manuale d'amore" di B.Majnoni e E.Notaro nella giornata mondiale della lotta contro i femminicidi. Fonte: per gentile concessione di Barbara Majnoni

La violenza di genere è, ahimè, soprattutto, un reato, a quanto pare, ancora, terribilmente diffuso. Ma, da tempo, penso che, alla base, ci sia una mala mentalità, la vera colpevole. La domanda è per te, Elisabetta, data la tua professione: come si evita la persona sbagliata e si riconosce quella giusta?

A parte gli psicopatici, quelli trattati nell'ultimo capitolo, che vanno schivati a prescindere, non ci sono persone da evitare. Noi, facendoci guidare dalle nostre emozioni, veniamo attratte dal miglior maestro che possiamo trovare in quel momento, anche se ci fa soffrire. E' quello il maestro che ci serve in quel momento, perché abbiamo un'ombra su cui dobbiamo lavorare. Non è un caso che ci abbia attratte quella relazione. Fra l'altro, è molto pericoloso rifiutare una 'chiamata', perché il partner dopo sarà peggiore. Meglio vivere le situazioni e imparare, perché, se si capisce che la relazione è un allenamento per individuare parti di noi da sanare, da portare in luce, non si fa l'errore di voler cambiare l'altro, altrimenti è così che si finisce in quei baratri che ci portano a inevitabile sofferenza. 

Ecco, perché tendiamo a collezionare la stessa tipologia di persona..

..se non si supera la soglia. Se la si supera, si passa immediatamente a un ciclo evolutivo diverso. Quindi, non esiste il partner sbagliato, mentre dobbiamo lavorare su noi per diventare, noi, la persona giusta, il nostro partner giusto, sintonizzando il nostro maschile e femminile in modo che siano complici, che si amino, si conoscano, si sostengano. Questo conduce a relazioni altrettanto felici, fuori.

Grazie dei vostri interventi alternati, mi sembra tutto molto chiaro. Ora, vi chiedo questo: si è poc'anzi detto di escludere i partner psicopatici, ma come? Può non essere facile. Qual è il limite fra psicopatico e non? A volte, la società collude con certi atteggiamenti, eventi e fatti, rendendo tutto più difficile.

Bravissima, è proprio così! Abbiamo scritto - continua Elisabetta - nel nostro quinto capitolo: "stai alla larga dagli psicopatici!". Il problema è che se ne sa davvero poco, per tutta una serie di motivi che non stiamo qui a trattare; ne sappiamo poco pure noi professionisti, tant'è che, personalmente, ho dovuto fare degli studi approfonditi, essendo un tema poco trattato, anche, nelle specializzazioni e nelle università. Gli psicopatici sono molto pericolosi, ma possiamo riconoscerli, subito, grazie a dei segnali che ci allarmano, e così possiamo difenderci.

Elisabetta, mi puoi fare un paio di esempi? Quali sono i segnali che ci indicano di trovarci di fronte a un possibile psicopatico?

Un segnale che, in particolare, è più facile per noi donne cogliere, grazie alla nostra parte più emotiva, più intuitiva, consiste nel provare un senso di inquietudine, quando siamo accanto a loro. Il segnale va ascoltato subito, sennò le loro parole ci manipolano al punto da rischiare di perderlo. Spesso, poi, si tratta di soggetti 'troppo perfetti' ed egocentrici. Un altro segnale? Gli occhi. Nonostante una loro eventuale mimica gioviale, carina, gentile e complimentosa, hanno occhi freddi, distaccati, vuoti, fermi, come se non ci fosse un'emotività dietro che si muove.

Sono colpita. Anche tu, Barbara, immagino. Anzi, penso a quel tuo "wow" in pandemia al telefono.

Sì. A tal proposito, consiglio la visione di un film che si intitola "Amiche di sangue". Dà una immagine chiara del mondo della psicopatia, in questo caso al femminile.

Ci saranno sviluppi sul libro e per il vostro duo vincente? Che succede, da oggi in avanti?

Mi dicono in coro di sì alla prima domanda. Poi, Barbara e Elisabetta si alternano nel rispondere all'altra.

Quanto al nostro "Manuale d'amore", ci saranno degli eventi; in primis, a breve e sempre a Milano, si terrà una presentazione all'Archivio Rachele Sacchi, in occasione del già menzionato 25 novembre. 

Quanto al nostro duo, l'evoluzione più naturale potrebbe essere quella di arrivare a parlare di "coppia sacra": sono chiamate così quelle coppie che, avendo superato le loro ferite e creato un rapporto di interdipendenza sana, si mettono a disposizione degli altri. Potrebbe essere un nostro nuovo libro.

Complimenti! Come vogliamo concludere?

Uno dei consigli che diamo nel libro è che bisogna imparare a restituire il bene con gli interessi e il male con lo sconto, se vogliamo che il primo vinca.

Grazie davvero moltissimo, Barbara e Elisabetta. Avanti tutta!

CONCLUSIONE

Barbara Majnoni e Elisabetta Notaro durante l'intervista. Ph. Alessandra Basile

Proprio ricordando l'importanza della lotta contro i femminicidi ed ogni genere di violenza e sopruso, fisici e verbali, sulle donne, in qualsiasi stato, applaudo: al popolo iraniano, coraggioso oltre misura; alle attrici che, in loco, hanno mostrato i loro lunghi capelli in sostegno alle donne connazionali; a chiunque, anche nel proprio piccolo, non smetta di dire NO alle ingiustizie di genere, dettate da una mentalità sessista dura a morire e supportate da una società fallace che, troppo spesso, scivola nel crimine.

Concludo questa interessantissima intervista con un appello ed un augurio. L'appello è che spettacoli come quello di Marina Senesi ("Doppio taglio"), realizzato, anche, con il Patrocinio di Pari Opportunità RAI, e libri come il prezioso "Manuale d'amore" di Barbara Majnoni e Elisabetta Notaro possano circolare, innanzitutto, nelle scuole. L'augurio è, invece, che le donne smettano di indossare la mentalità maschilista, almeno nei paesi 'più avanzati', concentrando le loro forze nella costruzione di una fiducia reale in sè.

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