16 Agosto 2022
Artistici ricordi che riaffiorano a mezzo secolo di distanza, l’anniversario da ricordare. Un fatto non da poco, la scoperta fatta a circa duecento metri dalla spiaggia e ad una profondità di otto metri, da un sub che, durante un'immersione, aveva scorto due statue parzialmente coperte dalla sabbia. Le opere, risalenti con tutta probabilità alla metà del V sec. a.C. e alte rispettivamente 1,98 e 1,97 metri, certamente realizzate ad Argo nel Peloponneso (come venne poi accertato dall'analisi delle terre di fusione) una volta recuperate, si presentarono in un eccellente stato di conservazione. Da un lato un giovane, aitante e aggressivo, dall'altro un vecchio con un occhio solo: due guerrieri, ribattezzati con poca fantasia "Bronzo A" e "Bronzo B". Sono passati cinquant'anni dal giorno in cui i Bronzi di Riace vennero scoperti casualmente sul fondo del mar Ionio, a pochi metri dalla spiaggia di Riace Marina, quel 16 agosto del 1972. Da allora, nella loro nuova vita "da celebrità’, le due statue hanno conquistato l'attenzione degli studiosi e dei comuni cittadini, fino a diventare uno dei simboli artistici d'Italia. Le teorie sulle loro origini, i misteri e le polemiche attorno al loro ritrovamento, le curiosità sulla storia che raccontano e le ipotesi sul loro tragico naufragio mantengono accesa ancora oggi una passione che tocca non solo gli archeologi, ma tutti i visitatori che quotidianamente si mettono in coda per vederli al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria. Un viaggio nel mondo dei due guerrieri venuti dall'antica Grecia.
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