12 Agosto 2022
Viviamo nel tempo che celebra a piè sospinto il transumanesimo come nuova verità dell'uomo, vuoi anche come superamento dei limiti della natura umana in vista della conquista di nuovi orizzonti in grado di renderci più perfetti, più progredito. Ma l' inganno seducente del transumanesimo sta in questo: promette all'uomo il perfezionamento di sé mediante il superamento tecnico della propria natura e dei suoi limiti; e mentre produce quel superamento, non perfeziona la natura umana, ma la perverte. A differenza di Pinocchio, l'artefatto che aspira a guadagnare lo splendore della natura umana, l'uomo contemporaneo, incantato dalla Tecnica, ritiene di dover superare la propria natura e i suoi limiti. E non si accorge che, così facendo, non si realizza, ma si perde. Anche sotto questo riguardo, il vero soggetto della civiltà tecnica non è l'uomo, che ne è anzi usato: è l'impianto tecnico stesso, che considera e tratta ogni ente - compreso l'uomo - come semplicemente utilizzabile in vista della crescita infinita e autoreferenziale. Insomma, con il transumanesimo ci illudiamo di dominare il mondo e soprattutto di dominare noi stessi, diventando ogni giorno più perfetti, quando in realtà siamo ogni giorno più dominati e più sottomessi da quell'apparato tecnico che si erge a unico vero soggetto nel tempo del tecnocapitalismo.
di Diego Fusaro
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