04 Agosto 2022
San Casciano: una antichissima piscina termale in cui pellegrini di tutto il mondo antico giungevano per offrire al dio offerte votive. Offerte che, accumulate nel corso dei secoli, hanno costituito un vero e proprio tesoro che sta riemergendo dalle acque. La missione di scavo, iniziata nel 2020, ha mostrato che l’antico santuario etrusco, poi romano, è molto più grande di quanto ritenuto inizialmente, e ha ritrovato ancora più sorprese. Il ministro della cultura Franceschini parla persino di fare un museo con i nuovissimi stupefacenti reperti.
La sesta missione di scavo ha coinvolto più di sessanta ricercatori ed esperti, una vera e propria task force archeologica internazionale che vede coinvolti professionisti da tutto il mondo, e ha messo in luce le reali dimensioni del santuario, di dimensioni molto superiori a quanto inizialmente presupposto. L’antico tempio etrusco era infatti stato completamente restaurato e reso monumentali dagli sforzi della Roma imperiale in seguito a un devastante terremoto che i romani avevano interpretato come prodigio divino. Dunque, sulla crepa nella terra che aveva ingoiato il vecchio colonnato i romani avevano edificato un nuovo altare, e una vasca sacra che avrebbe accolto le offerte. In segno di buon auspicio, i fedeli vi lanciavano monete e oggetti preziosi, ma vi erano ingenti donazioni anche dallo Stato, intendo ad assicurarsi la benevolenza di tutti gli Dei. Tra queste, ben 3000 monete freschissime dalla zecca di Roma, tributo personale dell’imperatore.
Gli oggetti più rappresentati sono le monete, che appaiono in ogni forma e materiale (oro, argento, bronzo), ma anche piccole opere d’arte come il putto ellenistico (graziosa scultura di un infante), rarissimi uteri e peni in bronzo (antichissimi simboli di prosperità e fertilità) e frequentemente sculture raffiguranti parti del corpo, spesso per ringraziare i numi della guarigione di una malattia che interessava quelle membra. Dunque, orecchie di bronzo su cui sono incise dediche di ringraziamento (conosciamo anche il nome del dedicatario: Aulus Nonnius), ma anche gambe e braccia.
Presto i numerosi reparti ritrovati saranno collocati in un museo in un palazzo cinquecentesco nel centro storico del paese, dando un ulteriore lancio al turismo locale e alla bellezza del territorio. Iniziativa patrocinata anche dal ministro della cultura Franceschini, che si è vivamente congratulato con il team di ricerca e con la regione Toscana.
Dunque, una storia incredibile che arricchirà ulteriormente una regione già carica di storia e di cultura.
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