30 Novembre 2021
Fonte: Pixabay
Le Emoji sono ormai entrate a far parte della nostra vita, terminando o iniziando un messaggio di Whatsapp e Facebook (quando le note faccine non sono interamente il messaggio). Si trattano, in pratica, di una nuova forma di comunicazione, studiata e pensata un po' per semplificare messaggi informali, un po' per rendere più chiare frasi che, scritte, potrebbero essere equivocate. Ma che effetto hanno sulla mente di chi le usa? Uno studio ha rivelato che tali Emoji potrebbero essere dannose per la salute.
Lo studio sopracitato, infatti, avrebbe dimostrato che la nostra mente impiega più tempo a decifrare le "faccine" rispetto a ciò che fa con le parole scritte. Se fosse vero, e non ci sono motivi per dubitare che non lo sia, ciò ribalterebbe il concetto che tutti hanno sulle Emoji: cioè appunto quello di semplificarci la vita. O meglio, ci semplificherebbero la vita solo nel caso fossero emoji dirette. Come la casa per dire "casa", per esempio. Al contrario, se si tratta di simboli non corrispondenti a un unico concetto (la faccine che mostrerebbero il nostro stato d'animo) la cosa sarebbe diversa. La nostra mente, infatti, impiegherebbe fino al 50% del tempo in più per comprenderle.
La differenza, scrive lo studio condotto da un team di ricercatori in Germania, potrebbe derivare dal fatto che il nostro cervello “vede” l’emoji come un’immagine, e non come una parola. Per questo motivo, dunque, abbisogna di più tempo per convertirle a un concetto.
C'è da dire, però, che lo studio ha coinvolto un campione piuttosto ristretto di persone: appena 53 tedeschi. Ai partecipanti è stata mostrata una parola per volta di una frase. Dopo aver finito di leggere il primo vocabolo, il lettore doveva premere un tasto per scoprire il successivo. Poi le parole sono state sostituite da un’emoji. Cronometro alla mano, i ricercatori hanno valutato che le persone impiegano 350 millisecondi in più per leggere frasi contenenti emoji.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia