03 Agosto 2021
"Più che destra o sinistra, il decisivo è andare avanti, e andare avanti vuol dire andare verso la giustizia sociale". Così si esprimeva lo scrittore. Molti di noi ricordano il suo equilbrio in politica e la sua capacità di risvegliare i valori veri della nostra società.
Ma ancor più vicini alla memoria dello scrittore scomparso rimarranno studenti e professori delle scuole di Latina, che proprio in questi mesi avevano potuto conoscerlo da vicino, relizzando insieme a lui una innovativa ricerca sulla storia della bonifica delle Paludi Pontine, argomento cui lo scrittore era particolarmente affezionato.
L'Istituto “Vittorio Veneto – Salvemini” di Latina aveva vinto un bando del Ministero dell'Istruzione, con la volontà di valorizzare il patrimonio artistico e culturale locale, dar lustro a quelle personalità che hanno avuto un ruolo di primo piano nella storia del territorio, promuovere lo spirito di unità nazionale e dei valori della Costituzione attraverso la conoscenza e la consapevolezza della funzione che ha avuto la Bonifica nella provincia di Latina, sublimata nella memoria collettiva da personaggi che l’hanno consegnata alla storia, come Antonio Pennacchi.
Autore del libro vincitore del Premio Strega 2010, "Canale Mussolini", l'asse portante su cui si reggeva la bonifica delle Paludi Pontine nella sua fase finale, lo scrittore aveva generosamente accettato di essere testimonial del lavoro di ricostruzione storica cui si sono dedicati 32 studenti di quattro scuole cittadine: infatti, all'ITC “Vittorio Veneto – Salvemini”, capofila del progetto, si sono affiancati il liceo “A. Manzoni”, l’I.C. “G. Giuliano” e l’I.C. Tasso.
Il complesso progetto di "bonifica integrale", che favorì lo spostamento delle popolazioni più povere nelle zone da sanare, affonda le sue radici a partire dai primi decenni dopo l'unità di Italia e si consolida in età giolittiana e non, come erroneamente si crede, durante il regime fascista. Nel 1878, dopo lo spostamento a Roma della capitale, venne approvata la legge del progetto di bonifica locale dell'Agro Romano n. 4642, che avrebbe poi rappresentato un modello per i futuri interventi specialmente a partire dal primo dopoguerra.
E' nato su queste basi il primo progetto video-culturale voluto dagli studenti per riscoprire la storia dell’agro romano: il 12 luglio scorso, alla presenza dello scrittore e delle autorità cittadine, la preside Marina Rossi, i professori dei quattro Istituiti, coordinati da Piergiorgio Ensoli, e una nutrita rappresentanza di genitori e studenti hanno presentato alla cittadinanza il risultato del loro lavoro, una serie di "corti" che verranno programmati su catene televisive locali e nazionali nel corso dei prossimi mesi.
Gli argini del canale, scanditi da eucalypti immensi che assorbono l'acqua e prosciugano i campi, con sue cascatelle e gli aironi bianchissimi, mirabilmente descritti da Antonio Pennacchi nel suo romanzo "Canale Mussolini" fanno da ideale sfondo alle sceneggiature create dai ragazzi per raccontare la loro città di un tempo e di oggi.
(Nell'immagine: una scena di vita nelle paludi pontine risalente al 1828. L’opera dal titolo “Pescatori di rane nelle Paludi Pontine” ritrae due giovani pescatori che impugnano canne da pesca. Autore Robert Leopold).
Per sostenere le ragazze e i ragazzi dei quattro istituti sono stati coinvolti alcuni esperti come il ricercatore-archeologo Francesco Moriconi e Massimiliano Lanzidei per le nozioni di base della sceneggiatura del cortometraggio. Lo scrittore Antonio Pennacchi ha partecipato con entusiasmo al progetto, non solo come testimonial, ma anche partecipando con un piccolo cammeo nel corso delle riprese.
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