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La Madonna delle Rose di Tiziano dagli Uffizi in prestito al castello di Miramare

Il direttore Schmidt: " Il prossimo anno l'arte arricchirà le fioriture primaverili del bellissimo parco del Castello"

30 Aprile 2021

La Madonna delle Rose di Tiziano dagli Uffizi in prestito al castello di Miramare

Tiziano, Madonna delle Rose, 1530, Gallerie degli Uffizi

Eike Schmidt: "La Madonna delle Rose arriverà a Miramare la primavera prossima"

"Con il Castello di Miramare vogliamo iniziare una collaborazione: e lo faremo con un prestito, un bellissimo dipinto, la Madonna delle Rose di Tiziano".  Lo ha annunciato il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, oggi a Trieste per prendere parte di persona a ""Miramare, non solo numeri", in diretta sul sito culturale del capoluogo friulano.

All'incontro, oltre a Schmidt, hanno preso parte la direttrice del Miramare Andreina Contessa, il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, e il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga.  Il dibattito ha messo in luce le problematiche e le sfide nate da questo particolare momento vissuto dai musei, duramente colpiti dalle pandemia.

L'evento è stato anche l'occasione per un'importante annuncio: "La Madonna delle Rose arriverà a Miramare la primavera prossima - ha dichiarato infatti il Direttore Schmidt- così alle diecimila fioriture bellissime del parco del castello di Miramare, aggiungeremo qualche altra rosa, in questo caso dipinta dall'arte di Tiziano".

La Madonna delle Rose di Tiziano fa parte del nuovo allestimento permanente del museo fiorentino nella sezione della Pittura veneta e veneziana. Il dipinto è considerato uno dei migliori Tiziano del terzo decennio del ‘500. Schmidt ha anche
accennato alla connessione tra i due musei: entrambi sono legati agli Asburgo Lorena – un vero e proprio programma politico dell’arte fu scritto da Maria Luisa, l’ultima de’ Medici anche sulla funzione delle opere d’arte e dei musei – e possiedono appartamenti dove hanno abitato i Duchi d’Aosta. Ricollegandosi a questa codificazione della funzione culturale che risale ai primi decenni del ‘700 e che prefigurava la fruizione ampia dei beni culturali, Eike Schimidt ha contestualizzato il prestito di Tiziano a Miramare come un collegamento ideale con il progetto dei Lorena che nel 1769 hanno aperto al pubblico gli Uffizi, primo caso in cui una grande collezione principesca veniva messa a disposizione di tutti.

Miramare, non solo numeri: l'evento dalla Sala del Trono del Castello

Un focus sulla cultura come componente fondamentale dell’attrazione turistica, per delineare nuove vie capaci di riconoscere questo settore come leva strategica dell’ecosistema economico e per la ripartenza del nostro Paese. In questo contesto, che impone un salto di qualità nella visione ed un cambio di prospettiva nelle programmazioni future, quale ruolo avranno i musei?
Di questo si è discusso oggi pomeriggio all'evento in streaming dalla Sala del Trono del Castello di Miramare. 

Il dibattito è stato condotto e stimolato da Omar Monestier Direttore Il Piccolo e Messaggero Veneto. Per “il suo impegno e dedizione nel prendersi cura del sito culturale di Miramare” è stato conferito dal Sindaco al direttore di Miramare il Sigillo trecentesco della Città di Trieste, una cura riconosciuta anche dal Presidente della Regione Massimiliano Fedriga che ha posto l’accento sulla riapertura in sicurezza della cultura e dell’arte “perché questo vuol dire riaprire la nostra società e tornare a vivere”.
Andreina Contessa ha fatto il punto sul lavoro che si è intrapreso a Miramare attraverso i suoi numeri, a cominciare dalle note dolenti, gli ingressi del 2020, l’anno della pandemia, quando c’è stato nel Museo un afflusso del 79 per cento in
meno relazionato al 2019. Il parco ha “retto” con un meno 50 per cento degli ingressi: si è trattato di un pubblico strettamente di prossimità, che dà comunque l’idea dell’affezione dei cittadini per il Parco. Ci sono ovviamente anche numeri positivi, come quelli relativi alla comunicazione e alle attività legate ai social media, che sono state molto incrementate e si sono reinventate per raggiungere un pubblico virtuale: nel 2020 ci sono stati 108.282 mila visitatori virtuali nel sito, 4375 nuovi follower su Instagram e 4325 su Facebook.
Il Direttore ha fatto anche una breve panoramica sui numeri che stanno dietro le quinte del Museo di Miramare, accennando ai grandi restauri, come ad esempio quello del Castelletto e del Bagno Ducale, a quelli piccoli e ai progetti che quotidianamente rappresentano l’investimento che si è scelto di fare sul patrimonio, sulla collezione e sulle aree verdi per le quali si è scelto un approccio filologico per recuperare la visione e il disegno del Parco voluta da Massimiliano.
Molte, ha concluso il direttore Contessa, anche le sfide per il futuro che dovranno, appunto, rispondere alla domanda in premessa sul ruolo dei musei nel post pandemia: il potenziamento della comunicazione e dell’accessibilità - anche wi-fi -,
dell’offerta culturale e delle collaborazioni, il riavvio dell’attività espositiva. Ci sta anche qualche sogno, come un museo dei ragazzi in una delle casette e l’installazione di qualche opera d’arte contemporanea nel Parco

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