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Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Neflix perde abbonati e il Grande Cinema recupera. Un week end da cinefili: cosa evitare, cosa vedere. Now You See me e Toni, mio padre. Imperdibili.

13 Novembre 2025

Sono nove anni che l’aspettavo. Bé speriamo di non deludere. Così hanno risposto strizzando l’occhiolino. Il sequel numero Tre: "L’lllusione perfetta. Now you see me: not you don't” sembrerebbe uno scioglilingua, in realtà è quello che succede davvero. Un po’ Harry Potter per adulti, un po' thriller  alla 007, un po’ giustizieri della notte  l’attesissimo sequel Number 3  arriva sul grande schermo il 14 novembre, contemporaneamente anche negli States Uniti.  I maghi del crimine sono tornati. La Grande Intesa con la nuova generazione di illusionisti riscrive le regole dello spettacolo con numeri mozzafiato, colpi di scena e sorprese che sfidano l’immaginazione. Di grande impatto visivo che ti tiene inchiodato alla poltrona, occhi fissi sullo schermo e fiato sospeso.
Nel Sequel numero 2 avevamo lasciato i “quattro” cavalieri che per il numero finale dello show avevano  "teletrasportano" un signore del pubblico a Parigi nel caveau della sua banca, per poi attivare un getto d'aria che lo riporta a Las Vegas insieme a ben tre milioni di euro, che piovono sul pubblico in delirio.
Nel sequel numero 3 si scatena la caccia al cuore di diamante, abbagliante in purezza e di caratura fuori scala. E’ il più grande al mondo, innesca ovviamente appetiti e deliri di onnipotenza. Dove il confine tra realtà e magia è cosi sottile e intercambiabile.  Nel corso della narrazione coloro che indagano sui Cavalieri  scoprono l’esistenza di una società segreta di maghi chiamata L’Occhio, che usa i propri talenti straordinari per combattere l’avidità e l’oppressione del mondo capitalista.  Si rispolvera la filosofia di Robin Hood in chiave fenomenale: rubare ai ricchi e distribuire fra i poveri. Le riprese girate ad Abu Dhabi tra grattacieli di cristallo sotto la grande cupola scintillante del Louvre  sono spettacolari. 
Nel cast ritornano Jesse Eisenberg, Woody Harrelson, Dave Franco, Isla Fisher e Morgan Freeman, oltre alle new entry Justice Smith e Ariana Greenblatt. 
 Toni, mio padre, il film diretto da Anna Negri,  tutt’altro genere. Intimista, i corti circuiti sono a livello emotivo.  Presentato in anteprima mondiale alle Giornate degli Autori, sezione autonoma e parallela della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.
Una figlia e un padre, un corpo a corpo, si mettono in ascolto l’uno dell’altro, tra memoria privata e Storia collettiva. Con TONI, MIO PADRE, Anna Negri sceglie di raccontare l’eredità complessa di suo padre, il filosofo e pensatore Toni Negri, figura centrale della contestazione degli anni ’70. 
Quando Anna aveva 14 anni, Toni Negri fu arrestato con l’accusa di essere il capo occulto del terrorismo italiano, un’accusa dalla quale verrà poi prosciolto. Dopo quattro anni di carcere e quindici di esilio, Negri è divenuto un pensatore di fama mondiale, soprattutto dopo la pubblicazione del saggio Impero (2000).  Dietro la dimensione pubblica si nasconde una frattura intima e familiare che il film porta alla luce con delicatezza e radicalità. 
Girato tra Venezia, la Sardegna e Parigi, TONI, MIO PADRE intreccia materiali eterogenei – archivi di famiglia interviste, fotografie, Super8 e repertori televisivi – per dar vita a un racconto stratificato fatto di ideologia e affetti.Anna e Toni si ritrovano a Venezia, dove Anna è nata, dove la sua famiglia viveva quando era piccola e dove è sepolta sua madre. Sono entrambi di fronte alla macchina da presa, filmati da un amico. Toni sa che vede questa città per l’ultima volta, morirà sei mesi dopo, e Anna, che non ha mai vissuto con lui da quando è stato arrestato, lo accompagna con emozione, cercando di recuperare il tempo perduto. È in questa nuova dimensione di viaggio e di reciproca scoperta, ridotti a pochi gesti e a parole essenziali, che vediamo sciogliersi gli ultimi nodi, i dubbi, i significati di due vite tanto complesse. 
Da Vedere assolutamente. Tra etica e violenza, tra sconfitta e possibilità di riscatto. Per chi non ha conosciuto gli anni di Piombo

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