Sabato, 06 Settembre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Riaperture, ATIP: "I teatri privati non riapriranno"

Riaprono dal 26 aprile i teatri in zona gialla, ATIP: "Atto simbolico e non sostenibile per il privato".

23 Aprile 2021

Coronavirus e teatri chiusi. La proposta di Micheli : "Vacciniamo i musicisti"

Teatri (fonte foto Pixabay)

Riaperture teatri 26 aprile, ATIP: "Non riapriremo. Confidiamo di accogliere il pubblico in autunno"

Dopo un anno di chiusure, finalmente dal 26 aprile nelle zone gialle si terranno nuovamente gli spettacoli dal vivo. Un respiro di sollievo per teatri, cinema e sale da concerto che duramente sono stati colpiti dalle restrizioni causate dall’epidemia da Coronavirus.  Ricordiamo, come si legge nel Decreto Aperture che la capienza consentita non può essere superiore al 50 per cento di quella massima autorizzata e il numero massimo di spettatori non può comunque essere superiore a 1.000 per gli spettacoli all'aperto e a 500 per gli spettacoli in luoghi chiusi, per ogni singola sala”.

Questa parziale riapertura non risolve però la profonda crisi che il comparto vive da più di un anno, durante il quale sono emerse con forza le difficoltà di un mondo che chiede a gran voce di essere finalmente ascoltato.

ATIP – Teatri Italiani Privati e imprese private di spettacolo dal vivo, relativamente alla riapertura dei Teatri in programma, rende noto attraverso una nota a firma del Presidente Massimo Romeo Piparo:  “Accogliamo con grande speranza questa riapertura dei luoghi di spettacolo seppur ancora simbolica e priva di elementi di sostenibilità per il comparto privato, comparto che confida di poter accogliere il proprio pubblico in autunno allorquando sarà raggiunta la necessaria percentuale di vaccinati che permetta agli operatori di lavorare e al pubblico di fruire degli spettacoli in piena sicurezza e serenità”.

Insomma Piparo chiede piuttosto di guardare al lungo periodo per costituire un piano di intervento che possa davvero salvare e valorizzare il settore:  “nel frattempo proseguiamo la propria missione come interlocutore del governo e delle istituzioni per disegnare un nuovo percorso che in due anni riporti le imprese di spettacolo ad essere competitive, ottenendo ancora il giusto sostegno per superare questi mesi di chiusura in attesa che si attuino i parametri operativi imprescindibili per la stessa sussistenza del settore privato: capienze, libertà di accesso, libertà di esecuzione artistica”.  

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x