25 Marzo 2021
Frida Kahlo, 1932, in una delle foto scattate dal padre Guillermo Kahlo (Wikipedia)
Esiste una relazione intensa tra Frida e il luogo dove l'artista viveva: è l'incantevole "Casa Azul", un piccolo universo creativo nel quartiere di Coyoacàn, a Città del Messico. Qui l'artista nasce e muore e nel 1958, quattro anni dopo la morte della pittrice venne qui fondato il "Museo Frida Kahlo", uno dei luoghi più visitati della capitale messicana.
La Casa Azul Museo Frida Kahlo è il luogo in cui gli oggetti personali rivelano l’universo intimo dell’artista latinoamericana più celebre a livello mondiale. Qui si trovano alcune delle opere principali dell’artista: Viva la Vida (1954), Frida y la cesárea (1931), Retrato de mi padre Wilhem Kahlo (1952), e altre ancora.
Il Museo dall'inizio della pandemia ha reso possibile la visita dei suoi spazi grazie a un tour virtuale. E' veramente un'esperienza immersiva profonda quella resa possibile dalla tecnologia: si può così valicare la distanza geografica per trovarsi improvvisamente tra gli spazi colorati e delicati, tra i ricordi e gli utensili appesi alle pareti. Si può anche guardare fuori dalle vetrate che irradiano una forte luce e dove Frida abitualmente dipingeva.
(qui il link per visitare la "Casa Azul" )
Visitabile inoltre anche l'esposizione "Las apariencias engañan: los vestidos de Frida Kahlo", che racconta l'iconica artista attraverso il suo vestiario,che ha ispirato artisti come Jean Paul Gautier.
La curatrice Circe Hernestosa a questo proposito ha sottolineato: "Non potremmo trovare una musa più completa e rilevante che ispiri tutti noi. Il suo caratteristico e ibrido stile di Tehuacán, nello Stato di Puebla, con le sue acconciature straordinariamente elaborate, i nastri multicolore e le trecce, ha catturato l’attenzione di femministe, fotografi, stilisti, artisti, disegnatori di moda e della società contemporanea in generale. Dal Messico a San Francisco, da Parigi e New York, Frida Kahlo fece scalpore con i suoi enigmatici, civettuoli e oscuri occhi caffè, che sostengono lo sguardo per molto tempo; autoritari e
persino inquisitori, ma fragili. Attorno a lei, il suo caratteristico monociglio e quegli audaci e brillanti vestiti di Tehuacán sono gli elementi di un’icona attuale. Fu l’abito originalmente importato dall’Istmo di Tehuantepec, nel Messico sudorientale, che Frida scelse come quello che più la caratterizzava e che ha poi definito la sua identità e la sua eredità culturale. Carlos Fuentes ricorda, nell’introduzione al diario di Frida Kahlo, come l’artista arrivava al Palacio de Bellas Artes con i suoi gioielli tintinnanti e come riusciva a togliere l’attenzione dall’architettura, dalle pitture e dalla musica dei concerti di questo palazzo, solo con la sua intensa presenza".
La mostra è visitabile online al sito: https://www.museofridakahlo.org.mx/es/exposiciones/
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