17 Ottobre 2025
Mario Venditti, fonte: Facebook, @Garlasco Crime Satira
Il Riesame di Brescia ha annullato il decreto di sequestro a carico dell'ex procuratore di Pavia Mario Venditti. I giudici della libertà hanno accolto il ricorso del legale Domenico Aiello in merito alla perquisizione e il sequestro dei dispositivi informatici di Venditti, tra cui tre iPhone, di cui solo uno con sim, due iPad, due hard disk, due chiavette usb e due pc. Tutti restituiti. Rimangono invece sotto sequestro due agende cartacee, con il logo dei carabinieri, rispettivamente del 2017 e del 2023. Secondo gli inquirenti Venditti sarebbe stato corrotto nell’ambito di due riaperture del delitto di Garlasco, nel 2017 e nel 2020, e avrebbe avuto un ruolo nell’archiviazione della posizione di Andrea Sempio, oggi nuovamente indagato.
Il Tribunale del Riesame di Brescia ha ordinato la restituzione dei 9 dispositivi informativi sequestrati all'ex pm di Pavia Mario Venditti. Tra questi anche due pc, di cui uno dell’epoca in cui guidava la Procura di Pavia e l’altro del Casinò di Campione d’Italia di cui è stato presidente fino alla perquisizione del 26 settembre. Nel dispositivo dell’ordinanza disposta dai giudici si legge che al magistrato 72enne in pensione andranno restituiti anche i "dati eventualmente già estrapolati" dalla polizia giudiziaria sui suoi apparecchi. Restano invece sequestrate due agende.
L'ex pm di Pavia Venditti è accusato di "avere ricevuto una somma indebita di denaro" per circa "20/30mila euro" per "favorire Sempio" nel procedimento nato a dicembre 2016 su un esposto presentato dalla madre di Alberto Stasi, Elisabetta Ligabò. Per giungere a questa conclusione si fa riferimento al ritrovamento dello scorso il 14 maggio 2025 di un appunto con la scritta "VENDITTI GIP ARCHIVIA X 20. 30. euro", erroneamente datato 4 febbraio 2016 e su quelle che vengono definite una "serie di anomalie" da parte dei carabinieri che lavoravano per Venditti durante le indagini.
In particolare "l’omissione" nella "trascrizione di alcuni passaggi rilevanti delle intercettazioni ambientali", la "breve durata dell’interrogatorio" di Sempio del 10 febbraio 2017 e una "verosimile conoscenza anticipata, da parte dei membri della famiglia Sempio, dei temi su cui sarebbero stati sentiti", che da settimane erano comunque oggetto di articoli di stampa e trasmissioni televisive.
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