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Bibbiano, 11 assoluzioni su 14 in primo grado per il processo “Angeli e Demoni”, avv Bauccio: "Messa la parola fine a una grottesca gogna"

Federica Anghinolfi è stata condannata a 2 anni, con pena sospesa, per un reato di natura amministrativa, mentre il suo collaboratore Francesco Monopoli ha ricevuto una condanna a un anno e otto mesi, anch’essa con pena sospesa

09 Luglio 2025

Bibbiano, 11 assoluzioni su 14 in primo grado per il processo “Angeli e Demoni”, avv Bauccio: "Messa la parola fine a una grottesca gogna"

Bibbiano Tribunale Fonte: X @m_mugnani

È arrivata la sentenza di primo grado sul discusso processo “Angeli e Demoni” relativo ai presunti affidi illeciti nella Val d’Enza, a Bibbiano. Su 14 imputati, ben 11 sono stati assolti, molti con la formula piena “perché il fatto non sussiste”. Solo tre le condanne, tutte con pena sospesa. Tra queste, anche l’ex responsabile dei servizi sociali Federica Anghinolfi, ma per un solo capo minore. Per l’avvocato Luca Bauccio si è "messa la parola fine a una grottesca gogna".

Bibbiano, 11 assoluzioni su 14 in primo grado per il processo “Angeli e Demoni”, avv Bauccio: "Messa la parola fine a una grottesca gogna"

Il collegio giudicante, presieduto da Sarah Iusto, con a latere Michela Caputo e Francesca Piergallini, ha demolito le principali accuse che avevano scosso l’opinione pubblica e travolto l'intero sistema dei servizi sociali della Val d’Enza. Sono stati assolti 11 imputati su 14 – tra assistenti sociali, psicologhe, educatori e genitori affidatari – con una pronuncia che rovescia completamente la narrazione dominante degli ultimi anni.

Federica Anghinolfi è stata condannata a 2 anni, con pena sospesa, per un reato di natura amministrativa, ossia “la presunta non corretta appostazione di una voce di bilancio per il pagamento di una psicoterapia”, come hanno chiarito i suoi legali Oliviero Mazza e Rossella Ognibene. Il suo collaboratore Francesco Monopoli ha ricevuto una condanna a un anno e otto mesi, anch’essa con pena sospesa. Nessuna delle condanne ha riguardato le gravi accuse originarie su presunti abusi o allontanamenti illeciti.

Duro colpo per la Procura e per il PM Valentina Salvi, che aveva coordinato le indagini dei carabinieri, sostenendo che gli operatori sociali avessero manipolato relazioni e creato falsi ricordi nei minori per giustificarne l’allontanamento dalle famiglie. Una ricostruzione che, stando a questa sentenza, non ha retto alla prova del dibattimento.

I legali di Anghinolfi esultano: “L’odierna sentenza rende giustizia alla dottoressa Federica Anghinolfi, affermando la totale infondatezza degli oltre 60 capi di imputazione che le sono stati contestati. I tre anni di dibattimento hanno ricostruito una verità giudiziale diametralmente opposta a quella manichea propugnata dal processo mediatico. Oggi sappiamo che non esistono demoni contrapposti agli angeli, che la nostra assistita non è una ‘ladra di bambini’ e che non ha mai agito per interessi diversi da quello superiore della tutela dei minori”.

Soddisfatto anche l’avvocato Luca Bauccio, difensore della psicoterapeuta Nadia Bolognini: “È una grande gioia vedere la parola fine a una grottesca gogna che ha visto uniti politicanti in cerca di voti, pseudo-giornalisti, influencer improvvisati, cacciatori di scoop e tutto uno stuolo di avvoltoi. È ora giunto il momento di ripartire, di raccontare agli italiani la verità sul caso Bibbiano e di ricostruire la reputazione delle tante persone che sono state messe alla gogna”.

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