07 Settembre 2025
Si sono dati appuntamento per un chiarimento tra ragazzini dopo una lite sui social ma uno di loro si è presentato all’incontro con altri sei amici. Scatta l’aggressione. I sette immobilizzano la vittima, lo colpiscono con calci e pugni e quindi lo rapinano dello smartphone e dei pochi soldi che ha in tasca. Sull’inquietante spedizione punitiva indagano i carabinieri che stanno cercando di identificare gli autori del pestaggio. Si cercano sette giovanissimi di età compresa tra i 14 e i 16 anni. Il fatto al centro dell’inchiesta è avvenuto nelle scorse settimane nel quartiere di Marassi a bordo di un mezzo pubblico della linea 13. La vittima dell’aggressione, uno studente genovese di 14 anni, è finito al pronto soccorso del policlinico San Martino in codice giallo, media gravità. A dare l’allarme è stato lo stesso autista tramite la centrale operativa di Amt. Quando i militari sono arrivati sul posto i sette bulli si erano già allontanati. Per questo i militari hanno sequestrato le immagini delle telecamere di sorveglianza ad alta definizione del mezzo pubblico. Questo nella speranza di riuscire a risalire ai loro nomi. Molti di questi avevano il volto coperto con un cappuccio o una sciarpa. Circostanza che sta rendendo difficile l’identificazione.
I sette giovani se riconosciuti rischiano ovviamente una denuncia per rapina aggravata e lesioni. Ma anche per interruzione di pubblico servizio visto che parte del pestaggio è avvenuto a bordo del mezzo di Amt. Nelle prossime ore i carabinieri interrogheranno la giovane vittima per avere ulteriori dettagli sull’aggressione e soprattutto conoscere il nominativo del rivale che ha organizzato la spedizione punitiva. I fatti si sono verificati nelle scorse settimane..
I due hanno litigato sui social network nei giorni precedenti. «Ci siamo dati appuntamento in piazza Galileo Ferraris per chiarirci. Non c’erano state minacce o discussioni tali da far ipotizzare un pestaggio», ha spiegato sommariamente il giovane ai carabinieri mentre veniva trasportato in ambulanza in ospedale. E però all’incontro il rivale del quattordicenne non va da solo. Si presenta con altre sei persone. Tutte giovani, tutte coetanee. Simone intuisce subito che c’è qualcosa che non va. Il “branco” ha un fare minaccioso. E non perde tempo. Simone viene immobilizzato dai sette. E quindi colpito ripetutamente con calci e pugni. L’aggressione avviene a bordo dell’autobus dove ci sono pochi passeggeri. Il conducente intuisce quanto sta accadendo e ferma il mezzo pubblico chiamando la centrale operativa. I sette bulli però non si fanno condizionare. Trascinano la giovane vittima giù dal mezzo pubblico e continuano a malmenarlo. Ma non solo: prima di darsi alla fuga per paura di essere arrestati compiono un altro sfregio. Rapinano il quattordicenne del telefono cellulare e del portafoglio dove aveva la paghetta che i genitori gli avevano consegnato. I sette bulli fuggono, sul posto arrivano i carabinieri e le ambulanze della Genova Soccorso. Simone viene ricoverato in ospedale dove arriva insieme al padre avvisato nel frattempo dell’aggressione di cui il figlio era stato vittima.
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