01 Luglio 2025
Saverio Indrio Fonte: Ig @mondodopp
È morto nella notte tra il 29 e il 30 giugno, a Roma, all’età di 61 anni, Saverio Indrio, storico doppiatore italiano. Un “malore improvviso” ne ha causato il decesso, ma le cause ufficiali non sono state rese note. La sua voce, profonda e inconfondibile, ha accompagnato generazioni di spettatori, dal grande schermo ai cartoni animati. Indrio era noto soprattutto per aver doppiato Dwayne "The Rock" Johnson in numerosi film, ma anche personaggi iconici dell’animazione come Mr. Satan in Dragon Ball e il Sindaco Quimby ne I Simpson.
A darne notizia è stata anche la pagina Instagram “Le voci del doppiaggio”, che lo ha ricordato così: “Apprendiamo con dolore, della scomparsa di Saverio Indrio, una delle voci più imponenti e riconoscibili del doppiaggio italiano. La voce di Dwayne Johnson e di tanti altri attori…. Ci ha fatto ridere, emozionare, tremare. Ha fatto vibrare le sale, i salotti, i nostri ricordi. Oggi non piangiamo solo un doppiatore. Oggi salutiamo una presenza che resterà indelebile. Perché le voci non muoiono mai: risuonano per sempre in chi le ha ascoltate col cuore”.
Saverio Indrio è morto improvvisamente, senza nessuna avvisaglia di malattia o di cause che l'avrebbero debilitato nell'ultimo periodo. Per questo motivo, quando si è diffusa la notizia della morte numerosi utenti sul web hanno effettuato ricerche per capire se potesse esserci una correlazione tra il malore e la morte improvvisa e il vaccino Covid, alla luce di numerosi studi che parlano di possibili sviluppi di malori improvvisi a seguito della vaccinazione. Per il momento, però, non ci sono informazioni sulla vaccinazione ed eventuali reazioni avverse.
Saverio Indrio ha lavorato ininterrottamente nel mondo del doppiaggio, dando voce anche a Kevin McNally (il Joshamee Gibbs dei Pirati dei Caraibi), Jimmy Smits (Bail Organa in Star Wars) e William H. Macy, indimenticabile Frank Gallagher nella serie Shameless. Ma prima ancora di affermarsi in sala di doppiaggio, era stato attore di teatro, dopo essersi formato nella “Bottega del Teatro” diretta da Guglielmo Ferraiola, interpretando opere di autori come Cechov, Pirandello e Dario Fo.
La sua passione per la scena era nata ancora prima, attraverso la musica, con la chitarra classica come primo mezzo espressivo. Una carriera lunga, variegata e intensa, che ha lasciato un’impronta profonda nella storia recente del doppiaggio italiano.
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