12 Maggio 2025
fonte: Instagram
Papa Leone XIV, al secolo Robert Francis Prevost, ha scelto il proprio stemma papale. Come ci si poteva aspettare, il nuovo blasone è molto simile a quello scelto come stemma episcopale e cardinalizio, con qualche modifica che rappresenta il ministero Petrino del quale è ora insignito. Lo stemma è proprio per ogni Pontefice ed è una sorta di manifesto: rappresenta le radici del Papa e i valori che intende perseguire nel proprio pontificato. Racconta il passato e ciò che si aspira per la Chiesa nel futuro. Le origini agostiniane vengono sottolineate dall'immagine nella metà inferiore dello scudo e dal motto "In Illo uno unum", che esprime anche ciò che Leone XIV vuole dal suo papato.
Lo stemma è composto da 4 elementi. Il primo è la tiara papale che capeggia in alto. Da Benedetto XVI, la tiara ha sostituito negli stemmi dei Pontefici il tradizionale triregno, copricapo non più in uso dal pontificato di Paolo VI (1963-1978). La tiara rappresenta la dignità papale.
Secondo elemento sono le due chiavi intrecciate, d'oro e d'argento, simbolo di San Pietro. Al Principe degli Apostoli infatti Gesù ha consegnato le chiavi del Paradiso, come riportato dal Vangelo di Matteo. Essendo il Papa il Successore di Pietro, le chiavi fanno necessariamente parte dello stemma.
Terzo elemento è lo scudo. Esso è suddiviso diagonalmente in due parti: nella sezione superiore campeggia un fondo blu adornato da un giglio bianco, simbolo è associato alla purezza e alla verginità e richiama la figura della Madonna. La parte inferiore, invece, presenta uno sfondo chiaro con un simbolo fortemente evocativo dell’Ordine di Sant’Agostino: un libro chiuso, sovrastato da un cuore trafitto da una freccia. Si tratta di un riferimento diretto alla conversione del santo, che racconta il suo incontro con la Parola di Dio con le parole: “Vulnerasti cor meum verbo tuo” – “Tu hai trafitto il mio cuore con la tua Parola.”
Il motto scelto da Papa Leone XIV si inserisce nella medesima tradizione agostiniana: "In Illo uno unum", ovvero “Nell’Uno, siamo uno”. L’espressione proviene dall’Esposizione di Sant’Agostino al Salmo 127, dove si afferma che “anche se noi cristiani siamo molti, in Cristo siamo uno”. Il motto rappresenta anche il manifesto del nuovo Pontefice: nella sua presentazione ai fedeli, poco dopo l'elezione, ha invocato la sinodalità e la comunione della Chiesa. Un appello al camminare insieme e all'unità della Chiesa, riuniti in quell'uno che è Cristo.
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