17 Aprile 2025
Vannacci, fonte: imagoeconomica
Archiviata l’indagine per "falso ideologico" contro il generale ed europarlamentare Roberto Vannacci. Durante il periodo trascorso presso l’ambasciata di Mosca era stato accusato della falsa attestazione della presenza della coniuge in modo da ottenere l’indennità di servizio all’estero. Per i pm si tratta di “assenza di dolo e irrilevanza penale”.
Il gip di Roma ha disposto l’archiviazione del procedimento penale a carico del generale Roberto Vannacci. La decisione, che accoglie la richiesta avanzata dal pubblico ministero Antonio Clemente, è stata comunicata dai legali del generale, gli avvocati Giorgio Carta e Massimiliano Manzo.
L’indagine riguardava l’ipotesi di falso ideologico commesso dal privato in atto pubblico, in relazione ad alcune dichiarazioni rese da Vannacci nel periodo in cui ricopriva l’incarico di Addetto per la Difesa presso l’Ambasciata d’Italia a Mosca.
In particolare, l'accusa ipotizzava una falsa attestazione della presenza della coniuge nella sede diplomatica, finalizzata all’ottenimento dell’indennità di servizio all’estero. Per quest’ultimo aspetto, il gip militare Daniela Melchiorre aveva già disposto l’archiviazione dell’indagine lo scorso 17 ottobre.
A seguito della decisione del gip romano, i legali del generale hanno espresso piena soddisfazione: “Accogliamo con soddisfazione il provvedimento di archiviazione, che pone fine a un’indagine dalla quale è emersa con chiarezza l’assenza di dolo e l’irrilevanza penale delle dichiarazioni oggetto di contestazione”, ha dichiarato l’avvocato Giorgio Carta.
Il penalista ha poi sottolineato l’atteggiamento collaborativo del proprio assistito durante tutta la fase delle indagini: “Il generale Vannacci ha sempre agito in buona fede e senza alcuna volontà di alterare la verità o di ottenere indebiti benefici. Anche nell'ambito del procedimento penale, ha dato tutta la collaborazione necessaria per accertare i fatti, fornendo tutti i documenti utili e sottoponendosi all'interrogatorio richiesto dal pubblico ministero cui va il plauso per il rigore giuridico con cui ha evitato l’apertura di un processo inutile perché infondato”, ha concluso Carta.
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