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Cesena, capotreno chiede biglietto a 30enne cingalese, lui la insulta e insegue per mesi, l’uomo a processo per stalking e ingiurie

fatti sono cominciati nel 2023 durante un controllo del biglietto sulla linea Rimini-Bologna

16 Aprile 2025

Cesena, capotreno chiede biglietto a 30enne cingalese, lui la insulta e insegue per mesi, l’uomo a processo per stalking e ingiurie

A Cesena un 30enne cingalese andato su tutte le furie dopo la richiesta di una capotreno di farle vedere il biglietto, andrà a processo per stalking e ingiurie. I fatti sono cominciati nel 2023 quando durante un controllo del biglietto sulla linea Rimini-Bologna, l'uomo ha iniziato in maniera del tutto casuale a offendere la capotreno, urlandole contro per una decina di minuti e senza spiegare il motivo della sua furia. Quando la capotreno ha preso il telefono per avvisare la polizia, l’uomo ha tirato fuori il regolare abbonamento sottoscritto. Tuttavia la storia non è finita lì.

Cesena, capotreno chiede biglietto a 30enne cingalese, lui la insulta e insegue per mesi, l’uomo a processo

Il comportamento del cingalese, residente a Sogliano al Rubicone, si è poi protratto in altri gesti. La dipendente di Trenitalia ha suo malgrado incontrato di nuovo più volte il 30enne, che prendeva quella linea per andare a lavorare a Imola. E la situazione peggiora: gli insulti diventano una costante e la donna viene anche accusata di aver raccontato il fatto ad altri colleghi di Ferrovie dello Stato e ad agenti di polizia.

La situazione degenera quando il cingalese va a cercare la capotreno sul convoglio di testa, cercando di bloccare il suo lavoro al momento di una fermata e asserendo di avere anche lui a disposizione la chiave tripla da usare per le porte esterne. Il 30enne sostiene in conoscere il suo nome, il posto in cui parcheggia l’auto a Cesena prima di andare a lavorare. E poi l'ultima minaccia: non appena avesse scoperto il luogo di residenza, si sarebbe presentato a casa sua per picchiarla. La capotreno a questo punto sporge querela. Le conseguenze per l'uomo sono un primo un divieto di avvicinamento il braccialetto elettronico, revocato però alcuni mesi dopo.

Per questo motivo la questione non può finire lì. Il cingalese torna così a prendere quella linea anche se non rivolge mai la parola alla capotreno, lei comincia a prendere delle contromisure, ed infine sporge una nuova denuncia. Si arriva dunque al processo: l'avvocato della donna fa sapere che "la mia cliente ha ricevuto un messaggio WhatsApp sul proprio cellulare da parte dell’accusato. Un messaggio inviato e poi cancellato. Non è chiaro come, ma ha ottenuto il numero di telefono e prima sapeva come si chiamasse, nonostante nelle targhette ci siano solo nome e numero di matricola, è un altro fatto grave", racconta. "E vorremmo anche capire perché il braccialetto elettronico sia stato revocato, dopo l’estate scorsa".

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