21 Dicembre 2024
Pietro Perulli, fonte: social Facebook
Piero Perulli, figura storica del rock salentino, è morto il 16 settembre 2024 all’età di 48 anni, lasciando la sua comunità in lutto e una serie di interrogativi sulle circostanze del decesso. Musicista, compositore e fondatore della band Cosmica, Perulli è morto dopo una prima diagnosi di sospetta meningite all'ospedale di Gallipoli e un lungo calvario. Ma ora la sua famiglia sostiene che il percorso ospedaliero a cui è stato sottoposto possa aver contribuito a peggiorare le sue condizioni, portandolo alla morte.
Questo ha spinto le sorelle del cantante a presentare un esposto e a richiedere la riesumazione della salma per chiarire eventuali responsabilità mediche. Le autorità hanno ora comunicato di avere aperto un'inchiesta per far luce sulla vicenda e su eventuali responsabilità sanitarie.
Il calvario di Perulli è iniziato a fine agosto 2024, quando è stato ricoverato all’ospedale di Gallipoli per una sospetta meningite. Secondo quanto riportato dalla famiglia, durante questo ricovero il musicista sarebbe stato lasciato in isolamento per oltre tre giorni senza ricevere cure adeguate. Per confermare la diagnosi, i medici hanno effettuato un prelievo di midollo spinale che, stando alle accuse, non sarebbe stato conservato correttamente. Un errore che ha reso necessario un secondo intervento sotto anestesia generale, un primo segnale di potenziale aggravamento delle sue condizioni.
Dopo una breve dimissione il 4 settembre, le condizioni di Perulli sono peggiorate rapidamente, portandolo a un nuovo ricovero nell’ospedale Vito Fazzi di Lecce. Qui il musicista è stato sottoposto a ulteriori accertamenti diagnostici, inclusi esami di imaging e un’angiotac, che ha richiesto un’altra anestesia generale il 16 settembre. Quest’ultimo intervento si è rivelato fatale: Perulli non si è mai risvegliato. "In pochi giorni Piero è stato sottoposto a tre anestesie generali su un corpo già debilitato dalla malattia", denunciano le sorelle.
La famiglia sostiene che i trattamenti diagnostici abbiano debilitato inutilmente un paziente già fragile. "Vogliamo sapere se le anestesie ripetute abbiano contribuito al peggioramento delle sue condizioni", hanno dichiarato i familiari, che chiedono di verificare se siano stati seguiti protocolli diagnostici adeguati. Tra le accuse c’è anche la presunta inadeguatezza del trattamento iniziale presso l’ospedale di Gallipoli, dove il musicista sarebbe stato trascurato durante il primo ricovero.
La famiglia ha presentato una formale richiesta di riesumazione della salma, accompagnata da un esposto-querela, per accertare eventuali errori o negligenze nella gestione clinica. Si vuole verificare la corretta somministrazione dei farmaci e l’impatto delle anestesie sul fisico del cantante. Le sorelle puntano il dito contro la gestione complessiva del caso, lamentando che non sia stata data sufficiente attenzione alle condizioni preesistenti di Perulli.
Piero Perulli era una figura amatissima nella sua terra, non solo per il suo contributo alla musica salentina con la band Cosmica, ma anche per la sua attività di imprenditore culturale. Era il proprietario dello storico pub Devil’s Cave, punto di riferimento per gli amanti del rock nel Salento. Nonostante la malattia, Piero manteneva un atteggiamento positivo, aggiornando spesso i fan sui social. "Era fiducioso e non voleva perdere le speranze di guarire", ricordano gli amici.
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