02 Dicembre 2024
L’incubo di un'impiegata genovese di 40 anni è iniziato quando nei mesi scorsi ha messo fine alla sua relazione sentimentale durata un paio di anni. Il suo ex non ha mai accettato a fine della storia e ha iniziato a perseguitarla e a sottoporla a ogni genere di angheria. Prima con maltrattamenti fisici poi con soprusi. L’uomo, un albanese di 35 anni, esperto telematico le ha clonato il telefono cellulare accedendo a chat private e video della donna . E l’ha minacciata di diffondere i contenuti sui social. «Pubblico tutto se non torni con me». L'impiegata, seppure sconvolta per l’accaduto, non si è persa d’animo. E si è rivolta alla più vicina stazione dei carabinieri. I militari del comando provinciale sono riusciti in poche ore a chiudere il cerchio. Di concerto con la Procura - il caso è stato affidato ai pubblici ministeri del settore “codice rosso” - hanno ottenuto un divieto di avvicinamento per l’informatico e al tempo stesso lo hanno iscritto nel registro degli indagati accusandolo del reato di maltrattamenti in famiglia, introduzione abusiva nel sistema informatico e di revenge porn. Accuse che saranno con ogni probabilità oggetto di un procedimento penale davanti ai giudici del tribunale. Secondo quanto ricostruito dai militari infatti l’informatico è riuscito ad entrare nello smartphone dell’ex fidanzata.
E in particolare attraverso il computer è riuscito a clonare il suo profilo social su Facebook, Instagram e Whatsapp. E ha iniziato a leggerle messaggi e contenuti. Ha catalogato ogni tipo di contatto che la quarantenne, al termine della sua relazione, aveva avuto con altre persone. E ha iniziato a minacciarla. «Se non vieni a casa mia - le ha detto - pubblico nominativi e messaggi sul tuo profilo social». Ma l’informatico ha anche minacciato di diffondere alcuni video privati che i due avevano girati in passato. Circostanza che comporta l’accusa di revenge porn il nuovo reato introdotto nel 2016 dopo il suicidio di Tiziana Cantone, la ragazza campana di 33 anni appena che si tolse la vita dopo la diffusione in rete di alcuni suoi video pornografici amatoriali.
Il fenomeno del revenge porn è in netto aumento In Liguria, Alla fine del 2024 - secondo le ultime statistiche - si sfioreranno le quaranta denunce , la metà dei casi sono successi a Genova e provincia. Nel 2022 a livello regionale erano state una decina, nel 2023 meno di venti. Un fenomeno che galoppa e che preoccupa, perché l'età delle vittime e dei carnefici è inversamente proporzionale all'impennata di querele: sono sempre più giovani - perfino quattordicenni - quelli che si rivolgono a polizia o carabinieri perché l'ex partner (oppure l'amico o l'amica) ha inviato scatti intimi a contatti Whatsapp oppure a profili Facebook senza il permesso. Con conseguenze devastanti dal punto di vista psicologico per chi subisce questo tipo di violazione della sfera sessuale.
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