25 Settembre 2024
Twitter: @LbarbarossaLuca
La perizia sulla morte di Andrea Purgatori mette nero su bianco alcuni fattori. Uno fra tutti che sul giornalista è stata commessa "una catastrofica sequela di errori e omissioni da parte dei medici".
Il gip del Tribunale di Roma ha appositamente disposto una perizia medico-legale da cui è emerso che "un corretto trattamento diagnostico-terapeutico avrebbe consentito al paziente Purgatori un periodo di sopravvivenza superiore a quanto ebbe a verificarsi. La letteratura scientifica considera il tasso di sopravvivenza a 1 anno in misura dell'80% qualora l'endocardite venga tempestivamente adeguatamente trattata". Inoltre, "avrebbe potuto essere individuata più tempestivamente, per lo meno all'inizio del ricovero dal 10 al 23 giugno del 2023, o ancora prima, nella seconda età di maggio 2023 qualora i neuro radiologi avessero correttamente valutato l'esito degli accertamenti svolti l'8 maggio".
"I neuroradiologi indagati refertarono non correttamente l’esame di risonanza magnetica dell’8 maggio 2023 per imperizia e imprudenza e quelli del 6 giugno e dell’8 luglio per imperizia".
In particolare, sotto la lente dell’indagine viene posto il cardiologo Laudani, al quale si dovrebbe l’errore di aver giudicato erroneamente “i risultati dell'esame holter, giungendo alla conclusione che l'embolizzazione multiorgano fosse conseguenza di fibrillazione atriale.” La causa scatenante, invece, sarebbe stata proprio quella endocardite non riconosciuta e non trattata in tempo utile, che ha portato Purgatori alla morte il 19 luglio 2023. Oltre a ciò, i periti sottolineano anche l’errore fatale nelle terapie somministrate al giornalista, nello specifico relative al ricovero del luglio 2023, a seguito del quale ebbe ad accadere il decesso: "Viene dimesso (Purgatori, ndr) apparentemente senza visionare i risultati di un prelievo effettuato il giorno 19, dove si rileva la severa anemia che avrebbe controindicato la dimissione" e, infine, “è stato inviato a radioterapia encefalica quando non ve ne era la necessità e non è stato effettuato alcun tempestivo approfondimento diagnostico e trattamento per l'endocardite che ha causato lesioni diffuse e progressive e, in ultima analisi, ha portato a morte". Di nuovo, viene indicato Laudani come principale responsabile dell’accaduto. Il processo penale inizierà il 26 settembre.
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