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Genova, creano lo scompiglio su un treno regionale e picchiano un ragazzino, quattro giovani denunciati

L'accusa è di interruzione di pubblico servizio perché il convoglio è dovuto stare fermo mezz'ora. Alcuni giorni fa rapinati due pendolari da una baby gang

12 Aprile 2024

Genova, creano lo scompiglio su un treno regionale e picchiano un ragazzino, quattro giovani denunciati

Quattro giovani egiziani, tra i 17 e i 21 anni, alcuni residenti in una comunità per minori non accompagnati, sono stati denunciati dalla polizia per interruzione di pubblico servizio, dopo che hanno creato il caos a bordo di un treno regionale fermo a Sestri Ponente, a Genova.  Uno di loro, di 18 anni, è stato anche denunciato per lesioni personali aggravate per aver picchiato un ragazzo originario del Bangladesh con un pugno sferrato con un anello e un cellulare. La vittima è stata portata al villa Scassi in codice giallo. Il treno è rimasto fermo circa 30 minuti. All’arrivo dei poliziotti delle volanti i quattro aggressori erano fuggiti ma grazie alla descrizione fornita dalla vittima e alla visione delle telecamere di un esercizio commerciale sono riusciti a individuare i fuggitivi che sono stati poi trovati e identificati nei giardini della Fiumara, a Sampierdarena.

A Genova treni e stazioni sembrano essere diventati il campo di battaglia preferito dei giovani delinquenti. È una, al momento, la rapine che i carabinieri contestano ai tre ragazzi - due di diciassette anni e uno appena maggiorenne - denunciati con l’accusa di aver picchiato a sangue due pendolari nei pressi della stazione ferroviaria di Arenzano. Dopo i calci e pugni, la baby gang si è appropriata degli smartphone delle vittime (un sedicenne e un ventenne) e ha fatto perdere le tracce. Anzi, ha creduto di averle fatte perdere perché in realtà gli investigatori stavano già cercando il terzetto. Un’indagine lampo favorita dall’immediata segnalazione fatta dai due giovani finiti all’ospedale per le botte prese (e dimessi con una prognosi di 15 giorni ciascuno): il resto lo hanno fatto le telecamere di videosorveglianza e il lavoro dei militari del radiomobile. Gli accertamenti, però, non sono finiti perché il sospetto è che la banda si sia macchiata di altri episodi simili. Non solo ad Arenzano, ma anche in altri scali ferroviari del ponente. Tutti e tre i rapinatori, del resto, hanno precedenti specifici.

La baby gang ha agito come un vero e proprio commando per derubare la coppia. Le vittime hanno raccontato di essere stati colte di sorpresa: «Stavamo parlando e ci siamo sentiti afferrare da dietro», hanno detto ai militari che hanno raccolto la loro denuncia. Poi la serie infinita di calci e pugni, fino a quando i due pendolari, che stavano aspettando il treno per tornare a casa, non sono finiti a terra. A quel punto hanno preso gli smartphone e sono fuggiti. Senza che nessuno degli altri viaggiatori si accorgesse di quanto stava accadendo fuori dalla stazione. Senza le telecamere il terzetto probabilmente l’avrebbe fatta franca, perché i due ragazzi picchiati non sono stati in grado di fornire un identikit preciso di chi li aveva assaliti. La gang, però, ha commesso qualche errore e questo ha permesso agli investigatori di risalire alla loro identità. I precedenti che avevano alle spalle hanno permesso di inserire i loro nomi in una lista di sospetti. Un’intuizione, quella degli uomini del radiomobile, che si è rivelata azzeccata.

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