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Delinquenti stranieri, stuprano e non li potremmo espellere? O tornano nel loro paese o li mandiamo in Albania (toghe permettendo)

Nessuna tolleranza per i delinquenti e i violenti italiani. A maggior ragione per quelli stranieri, regolari e irregolari. Qui però c’è un problema in più, perché qui o li metti in carcere (e direi che ne abbiamo già troppi) oppure devi provvedere a rimpatriarli

26 Novembre 2025

Delinquenti stranieri, stuprano e non li potremmo espellere? O tornano nel loro paese o li mandiamo in Albania (toghe permettendo)

Prendiamo queste storie. Una giovane coppia romana che si apparta in macchina per stare un po’ assieme prima di rincasare. Finché un gruppetto di persone l’automobile parcheggiata. Uno di loro sfonda il finestrino, deruba i ragazzi e poi non contento costringe la donna a uscire dall’auto e la violenta mentre i suoi sodali tengono bloccato l’uomo costretto a vedere lo stupro. È accaduto quasi un mese fa nel parco di Tor Tre Teste, in zona Roma Est. Tre di loro - riconosciuti dalla coppia - sono stati arrestati ieri ed è per questo che la notizia è uscita. Si tratta di tre marocchini. Non erano i soli, ma degli altri non si sa nulla.
A Padova invece un 22enne tunisino ha tentato di sequestrare una bambina di un anno e poi di aggredire gli agenti che erano intervenuti per fermarlo. Il giovane, in Italia da circa un anno e in possesso di regolare permesso di soggiorno, si sarebbe scagliato sul piazzale della stazione contro un rumeno di 21 anni, colpendolo con un pugno al volto, e poi avrebbe cercato di rapire sua figlia che dormiva nel passeggino. Per fortuna il tunisino è stato fermato e portato in questura, dove appunto avrebbe colpito a calci un agente, procurandogli lesioni giudicate guaribili in 5 giorni.

Le ho pescate dal mazzo della cronaca. Ora domando: uno che dovrebbe fare a questi signori? Lo so che qualcuno potrebbe obiettare: ma i cinque ragazzi che hanno pestato un 21enne a Milano erano quattro italiani, di buona famiglia. E infatti non mi sembra che abbiamo risparmiato parole dure nei loro confronti; addirittura io l’altra sera ero da Del Debbio e mi sono scaldato in modo particolare contro queste bestie, alzando l’asticella così tanto che finita la trasmissione gli autori mi hanno amichevolmente richiamato. Quindi zero pietà, zero complicità e massimo rigore. Non sono nemmeno d’accordo che tornino presto a casa: mi auguro che si facciano anche un po’ di carcere così capiranno che la violenza comporta delle conseguenze e non l’impunità come invece credevano e credono.

Quindi, nessuna tolleranza per i delinquenti e i violenti italiani. A maggior ragione per quelli stranieri, regolari e irregolari. Qui però c’è un problema in più, perché qui o li metti in carcere (e direi che ne abbiamo già troppi) oppure devi provvedere a rimpatriarli. Pertanto i violentatori di Roma li rispedisci in Marocco e quello tunisino in Tunisia. Cosa capita però nella vita reale? Che nei loro paesi non li vogliono e non li riprendono quando fai le carte di reimbarco. E quindi ti tocca gestirli. Siccome i fatti su esposti mi sembrano gravissimi e spero che non ci siano né associazioni di pie misericordiose o di avvocati campioni del mondo di “poveretti, non possiamo negare loro un equo processo” e cosa del genere, allora sarebbe il caso di spedirli in Albania, così questi centri li iniziamo a riempire di stranieri che rispondono con delitti all’accoglienza.

Non si può fare? La sinistra non vuole? I magistrati non vogliono? E allora è inutile che parliamo di rispetto per le vittime di violenze perché mi sembra abbastanza chiaro che alla fine a queste persone non capita nulla. Lo dico alla magistratura italiana: visto che non va bene nulla e la politica non sarebbe capace di gestire questa delicata questione, mettiamo tutto questo campionario di delinquenti stranieri nelle stanze del Csm o dell’Associazione nazionale magistrati lasciando a voi la miglior soluzione possibile. Suggeritecela dopo trenta giorni di convivenza. Si fa per dire, sia chiaro: mica vogliamo mettere in difficoltà i nostri giudici sempre così sensibili come dimostra la sospensione della patria potestà alla famiglia nel bosco.

E dire che in Gran Bretagna il fronte laburista, pressato da una opinione pubblica che non ne può più ed è pronta ad affidare la nazione a Farage, ha appena approntato un piano durissimo contro chi arriva in Uk illegalmente: al fine di tenere la residenza permanente, costoro dovranno aspettare 20 anni, dai 5 attuali; l’attesa passa da 5 a 10 anni per gli immigrati regolari. Modifiche importanti anche per lo status di rifugiato, che sarà rivisto ogni 30 mesi e potrà essere revocato, con conseguente espulsione. Nelle pieghe del corpulento piano ci sono passaggi che già hanno scatenato il putiferio a sinistra. Così infatti è per l’idea di confiscare orologi e gioielli agli immigrati irregolari al fine di poter pagare il loro mantenimento.

Si restringono le maglie anche per il diritto al ricongiungimento familiare, altrimenti garantito dalla Convezione europea sui diritti umani; quanto ai Paesi che non accetteranno di riprendersi indietro i clandestini il governo minaccia il blocco dei visti. Una misura dall’eco vagamente trumpiana. Non male per essere un governo laburista.

di Gianluigi Paragone

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