10 Marzo 2024
Papa Francesco (fonte foto Lapresse)
Per Papa Francesco l'Ucraina deve alzare "bandiera bianca" e dire sì ai "negoziati" con la Russia. Il pontefice si è espresso così ai microfoni Radiotelevisione svizzera sulla guerra che da ormai due anni e più stanno combattendo Russia e Ucraina. Kiev deve lasciare da parte l'orgoglio e pensare a tutti i morti che questo conflitto può ancora provocare: "Hai vergogna, ma con quante morti finirà? Negoziare in tempo, cercare qualche Paese che faccia da mediatore. Nella guerra in Ucraina ce ne sono tanti. La Turchia si è offerta. E altri. Non abbiate vergogna di negoziare prima che la situazione peggiori". Il Vaticano ha poi precisato: "Il Pontefice non ha chiesto la resa di Kiev".
La via di Papa Francesco sulla questione ucraina, è quella di ricercare la pace, anche se con metodi che uno dei due contendenti ha sempre rifiutato, nonostante le difficoltà nel campo di battaglia. "È più forte chi vede la situazione, chi pensa al popolo, chi ha il coraggio della bandiera bianca, di negoziare. Oggi si può negoziare con l’aiuto delle potenze internazionali. La parola negoziare è coraggiosa. Quando vedi che sei sconfitto, che le cose non vanno, occorre avere il coraggio di negoziare", ha detto chiaramente Bergoglio.
"Il negoziato non è mai una resa. È il coraggio di non portare il Paese al suicidio. Gli ucraini, con la storia che hanno, poveretti, gli ucraini al tempo di Stalin quanto hanno sofferto". Una presa di posizione non facile considerando come praticamente tutto l'Occidente stia continuando a fare altro, e cioè armare fino ai denti Kiev. Lo dimostra l'ultima mossa dell'Ue che ha stanziato un pacchetto da 50 miliardi per l'Ucraina e lo dimostra anche il fatto che Joe Biden insisti sul continuare ad affidare all'alleato armi e munizioni. Le parole del pontefice arrivano a fagiolo: recentemente il presidente turco Erdogan si è nuovamente offerto di ospitare colloqui di pace, durante una conferenza stampa con Zelensky. Che prima aveva dichiarato: "Non vediamo come si possa invitare gente che bloccherà, distruggerà e ucciderà ogni cosa. I paesi civilizzati del mondo avranno preparato un piano dettagliato".
Il Papa nella lunga intervista si è espresso anche sull'altro conflitto, quello in Medioriente. "Tutti i giorni alle 7 del pomeriggio chiamo la parrocchia di Gaza. Seicento persone vivono lì e raccontano cosa vedono, è una guerra. E la guerra si fa in due, non uno. Gli irresponsabili sono questi due che fanno la guerra. Poi non c’è solo la guerra militare, c’è la ‘guerra-guerriglia’, diciamo così, di Hamas, un movimento che non è un esercito. È una brutta cosa".
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