22 Febbraio 2024
Facebook: Maria Basso
La Procura di Catania ha arrestato una donna 59enne con l'accusa di aver causato la morte della sua prozia ottantenne, Maria Basso, ricoverata presso una casa di cura ad Aci Castello (Catania). L'ipotesi accusatoria suggerisce che la pronipote avrebbe indotto la donna anziana a consumare cibo inappropriato, in particolare un piatto di spaghetti, per ottenere l'eredità della prozia. L'arresto è stato eseguito dai carabinieri, e la donna è ora ai domiciliari con l'utilizzo di un braccialetto elettronico, con l'accusa di circonvenzione di incapace e omicidio aggravato.
La vittima, non autosufficiente, è deceduta il 16 dicembre 2022, dopo aver trascorso circa quindici giorni nella casa di cura. La Procura di Catania sostiene che il decesso sia collegato all'ingestione di cibi solidi, nel dettaglio un piatto di spaghetti, avvenuta cinque giorni prima, Questo cibo era infatti dannoso per la sua condizione di salute, che richiedeva un'alimentazione basata su cibi omogeneizzati.
Le indagini dei carabinieri avrebbero rivelato un intricato piano criminale orchestrato dalla pronipote, che avrebbe causato la morte dell'anziana. Inizialmente attribuito a cause naturali, il decesso avrebbe permesso alla pronipote di beneficiare dell'eredità. La strategia criminale avrebbe coinvolto la sottoscrizione di una procura generale e la redazione di un testamento pubblico, revocando precedenti disposizioni e designandola come unica erede universale.
La pronipote avrebbe poi, il 9 dicembre 2022, violato le prescrizioni mediche portando l'anziana a pranzo e facendole consumare cibi solidi. La vittima sarebbe poi deceduta dopo giorni di sofferenze. L'arresto dell'indagata è avvenuto mercoledì pomeriggio presso la sua abitazione, dove è stata posta ai domiciliari con l'obbligo dell'utilizzo di un braccialetto elettronico.
Secondo le indagini, l'anziana nella cassaforte avrebbe avuto un tesoretto di mezzo milione, frutto dei risparmi di una vita. La donna, figlia di un imprenditore edile che aveva a lungo lavorato all'estero, era stata assunta al ministero degli Esteri e aveva lavorato a Teheran, in Iran, da dove era fuggita dopo la rivoluzione khomeinista.
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