15 Dicembre 2023
Filippo Turetta, Fonte: Facebook @Quarto Grado
Si sta studiando in queste ore la strategia nel futuro processuale sull'omicidio di Giulia Cecchettin, Filippo Turetta potrebbe puntare sulla preordinazione, ed evitare così l'ergastolo.
L'accusa a Filippo Turetta resta ancora in parte vaga, nonostante abbia confessato di aver ucciso la sua ex fidanzata. Adesso, la difesa del 21enne, che il 18 dicembre 2023 compirà 22 anni, si gioca tutta sulle aggravanti, prima di tutto quella della premeditazione. La circostanza al proposito di commettere un crimine, è stata la più discussa in queste settimane, da parte dell'opinione pubblica. La presunta premeditazione è ancora tutta da verificare e potrebbe avvenire in sede processuale.
I legali di Turetta hanno scelto di puntare sulla preordinazione, in modo tale da evitare l'ergastolo al proprio assistito. Nel caso in cui invece, fosse riconosciuta la premeditazione, la pena perpetua di 30 anni di prigione sarebbe quella massima in caso di omicidio volontario. Inoltre, il ragazzo è accusato anche di sequestro di persona.
La preordinazione consiste nella "preparazione dei mezzi minimi necessari all'esecuzione", ovvero all'assenza di una "completa e rafforzata volontà" dell'assassino di commettere il reato, che è invece una caratteristica della premeditazione, insieme a "radicamento" e "persistenza costante" di un processo criminale in un "apprezzabile lasso di tempo". È quanto stabilito da una sentenza del 2022 in Cassazione. Comunque, essendo ogni avvenimento diverso dall'altro, non ci sono certezza fino alla fine dei tre gradi di giudizio.
L'11 novembre scorso, giorno dell'uccisione di Giulia Cecchettin, Filippo Turetta avrebbe portato con sé del nastro adesivo acquistato online qualche giorno prima, e anche un coltello. Le domande che vengono poste ora, è se questo materiale può indicare la premeditazione all'omicidio o al solo sequestro di persona, e quanto si tratti di un "apprezzabile lasso di tempo" in questa vicenda, dunque se è premeditazione o preordinazione.
Un'altra possibile aggravante, è quella della crudeltà, presunta attribuzione a cui potrebbe concorrere il numero di ferite inflitte alla giovane, ma solo nel caso in cui si siano prodotti "sofferenze e patimenti gratuiti".
Le indagini vanno avanti, con analisi sull'autopsia di Giulia e quanto detto da Turetta, che di fronte al GIP Benedetta Vitolo, aveva fornito spontanee dichiarazioni al PM Andrea Petroni.
Entro questa sera è previsto l'arrivo dalla Germania, della Fiat Grande Punto Nera. L'auto, sequestrata nei pressi di Lipsia, sarà esaminata dai RIS di Parma, e potrebbe rivelare nuovi scenari sulla dinamica dei presunti reati ascritti a Turetta.
La Polizia Scientifica dovrà accertare se il fendente mortale sia stato sferrato a bordo. Gli inquirenti tedeschi hanno trovato coltello, cellulare, sacchi neri e nastro adesivo, ma sono al vaglio eventuali altri indizi sulla premeditazione.
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