Lo avevano messo ai domiciliari dopo averlo sorpreso più volte a spacciare, ma la misura cautelare non gli ha impedito di continuare la sua attività restando comodamente seduto sul divano. Tanto che nel condominio - nel quartiere genovese di Marassi -si era creato un via vai di sconosciuti che è stato notato dai vicini e soprattutto dall'amministratore. È stato quest'ultimo a segnalare la situazione alla polizia. E gli agenti della squadra mobile, dopo un paio di giorni di appostamenti, sono entrati nell'appartamento del pusher: lì hanno svolto una accurata perquisizione che ha portato al sequestro di mezzo chilo di eroina, più alcuni grammi di cocaina e marijuana. L'uomo così è stato arrestato e portato il giudice ha deciso che ci vuole il carcere. Dopo che era stato mandato ai domiciliari, infatti, lo spacciatore era rimasto tranquillo per un paio di mesi. Ma poi, attraverso i suoi contatti e alla tecnologia, aveva ripreso l'attività contattando i vecchi clienti su Whatsapp con una frase che non aveva bisogno di interpretazioni: "Sono tornato". Sono bastati pochi messaggi per rimettere in piedi il giro. Anzi gli affari andavano meglio di prima, visto che chi comprava poteva farlo in un luogo sicuro e quindi consigliava il pusher ai domiciliari anche agli amici. Un passaparola che però ha ottenuto l'effetto contrario: l'andirivieni di gente sulle scale a tutte le ore del giorno e della notte ha infastidito le famiglie che vivevano nel palazzo. Ed è arrivata la polizia.
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