11 Agosto 2023
Sedotta prima, abbondonata e truffata dopo: è quello che è accaduto ad un'anziana nobile di oltre 80 anni, che prima di morire aveva ingenuamente lasciato tutto il suo patrimonio milionario e persino il suo cognome ad un uomo con meno della metà dei suoi anni, ma che mirava soltanto ad ottenere tutte le sue ricchezze.
Leonarda Aula, questo era il nome dell'anziana nobildonna classe 1940, è stata sedotta e derubata di tutto il suo patrimonio da Antonio Spoto, che di anni ne ha invece circa quaranta. Poche settimane prima di morire, la nobile romana milionaria, vedova e senza figli, aveva parlato dell’uomo a un amico e gli aveva confidato di amarlo: “Ci siamo baciati, lo voglio sposare”, avrebbe dichiarato. Quello del toyboy però era tutto un piano realizzato per fregarsi la ricca eredità della signora, facendole infatti credere di volersi legare sentimentalmente a lei, mirando anche al suo illustre cognome per acquisire lo status di nobile. L’obiettivo della "missione" di Spoto era quello di impossessarsi dei conti correnti da milioni di euro dell'anziana, assicurazioni a cinque zeri, cassette di sicurezza piene di gioielli e ville extra lusso in Sicilia: un bottino che superava i 5 milioni di euro. Il piano dell’uomo era anche riuscito ad andare a segno, ma solo fino a un certo punto, perchè nel testamento della nobildonna, Spoto è stato indicato erede universale e destinatario del cognome: tuttavia contro di lui si è però scagliato il cugino dell’ultraottantenne, Diego Prina Ricotti, che ha presentato denuncia tramite l'avvocato penalista Luigi Annunziata. A seguito della segnalazione, è stata aperta un’indagine dalla procura di Roma per circonvenzione d’incapace, che è culminata nel sequestro preventivo e nel congelamento dei beni ottenuti dal truffatore da parte dell'Antimafia, mandando così all'aria tutta la sua "missione".
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