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Caso Emanuela Orlandi, spunta la pista dello zio da lettere inedite in Vaticano: “Molestava la sorella della 15enne”

Scomparsa di Emanuela Orlandi: nuove prove coinvolgono la famiglia, scoppia la polemica

11 Luglio 2023

Caso Emanuela Orlandi, spunta la pista dello zio da lettere inedite in Vaticano: “Molestava la sorella della 15enne”

Nuovi sviluppi nell'indagine sulla scomparsa di Emanuela Orlandi hanno scosso la famiglia della giovane cittadina vaticana che ha convocato una conferenza stampa per discutere delle recenti notizie che coinvolgono un membro della famiglia nella vicenda. In particolare, è stato sollevato il nome dello zio, Mario Meneguzzi, in relazione a presunte molestie nei confronti della sorella maggiore di Emanuela, Natalina Orlandi.

Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, ha espresso la sua indignazione su Facebook, accusando coloro che hanno coinvolto la famiglia senza scrupoli: "Oggi ho capito che sono delle carogne. Hanno deciso di scaricare tutto sulla famiglia, senza vergogna, mi fanno schifo". La famiglia Orlandi ha dichiarato che durante una conferenza stampa successiva, esprimeranno il loro pensiero su questa situazione.

Caso Emanuela Orlandi, spunta la pista dello zio da lettere inedite in Vaticano: “Molestava la sorella della 15enne”

Le nuove informazioni emergono dalle carte che sono state consegnate di recente alla procura di Roma dal promotore di giustizia vaticana, Alessandro Diddi. Questi documenti contengono uno scambio di lettere potenzialmente rilevante per l'indagine sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, un mistero che dura ormai da 40 anni. Sembrerebbe che una pista, precedentemente seguita e poi abbandonata, conduca all'interno della stessa famiglia della ragazza.

Il carteggio risale al settembre 1983, tre mesi dopo la scomparsa della 16enne figlia di un messo della prefettura della Casa pontificia e cittadina vaticana. In quel periodo, Agostino Casaroli, allora segretario di Stato, invia una lettera per posta diplomatica a un sacerdote sudamericano inviato in Colombia da Papa Giovanni Paolo II. Casaroli chiede al destinatario della lettera di confermare un fatto specifico, potenzialmente legato al caso, che riguarda la sorella maggiore di Emanuela, Natalina. Il prelato aveva conosciuto la famiglia Orlandi per lungo tempo in quanto consigliere spirituale e confessore.

Il contenuto delle lettere

La lettera di Casaroli chiede al sacerdote se Natalina Orlandi abbia mai rivelato di essere stata molestata sessualmente dal defunto zio Mario Meneguzzi. Mario Meneguzzi era il marito di Lucia Orlandi, sorella del padre di Emanuela. Casaroli riceve una risposta affermativa dalla Colombia, confermando che Natalina aveva confidato di essere stata oggetto di attenzioni morbose da parte dello zio. La ragazza, spaventata, era stata minacciata di perdere il lavoro alla Camera dei Deputati, dove Meneguzzi gestiva il bar e l'aveva fatta assumere qualche tempo prima.

La scoperta di questo carteggio e delle accuse di molestie all'interno della famiglia ha sollevato ulteriori interrogativi sull'enigma della scomparsa di Emanuela Orlandi. La famiglia Orlandi, tramite la loro avvocata Laura Sgrò, ha affermato che durante una futura conferenza stampa esporranno il loro pensiero su questa nuova evidenza

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