26 Giugno 2023
Ingenuo, sì. Infatti rischia almeno 18mila euro di multa e il carcere fino a 5 anni il giovane turista - ancora non identificato - che ha imbrattato il Colosseo incidendo con delle chiavi il nome suo e della fidanzata (Ivan+Haley 23) su una delle mura dell'Anfiteatro Flavio. Alcuni presenti avrebbero filmato la scena, presumibilmente avvenuta il 23 giugno, il video è finito sui social ed ha allertato gli agenti di polizia. “Reputo gravissimo, indegno e segno di grande inciviltà, che un turista sfregi uno dei luoghi più celebri al mondo, un patrimonio della storia come il Colosseo, per incidere il nome della sua fidanzata. Spero che chi ha compiuto questo gesto all'Anfiteatro Flavio, venga individuato e sanzionato secondo le nostre leggi”, ha detto il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Ma vogliamo parlare dei Barberini?
“Quod non fecerunt barbari, fecerunt Barberini” (“Ciò che non fecero i barbari, lo fecero i Barberini”). La celebre frase si ricollega ad una delle più famose pasquinate, cioè versi satirici contro il potere temporale dei papi. In questo caso faceva riferimento al prelievo del bronzo contenuto nelle travature della trabeazione del Pantheon, che il Papa Urbano VIII commissionò al Bernini per la costruzione del monumentale baldacchino ancora oggi conservato al centro della Basilica di San Pietro in Vaticano. Il Papa utilizzò le travi di bronzo della trabeazione dell’ingresso del Pantheon (sostituite con altrettanto valide travi di legno) per far realizzare da Bernini un’opera che è tutt’ora ammirata e studiata, ma che è pur sempre scaturita dalle travi di bronzo rimosse dal Pantheon (senza 18mila euro di multa).
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