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Piercamillo Davigo, condannato ad 1 anno e 3 mesi per rivelazione di segreto d'ufficio l'ex pm di mani pulite

Il Tribunale di Brescia ha condannato a 15 mesi il pm Piercamillo Davigo per l'accusa di rivelazione di segreti d'ufficio. Il pm avrebbe diffuso informazioni riservate sugli interrogatori di Amara riguardo la presunta loggia "Ungheria"

21 Giugno 2023

Piercamillo Davigo, condannato ad 1 anno e 3 mesi per rivelazione di segreto d'ufficio l'ex pm di mani pulite

Piercamillo Davigo

L’ex pm del pool di mani pulite Piercamillo Davigo è stato condannato oggi, mercoledì 21 giugno, ad un anno e 3 mesi per rivelazione di segreti d’ufficio. In particolare avrebbe diffuso informazioni riservate sugli interrogatori dell’avvocato di Eni Piero Amara riguardo alla presunta loggia massonica "Ungheria". Condannato anche a versare 20 mila euro all’ex collega Sebastiano Ardita, per il tribunale danneggiato dal caso Amara.

Condannato ad 1 anno e tre mesi l’ex pm di mani pulite Davigo

È stato condannato in primo grado dal Tribunale di Brescia l’ex pm del pool di mani pulite Piercamillo Davigo per il caso Amara. 1 anno e 3 mesi, questa la sentenza, per rivelazione di segreto d’ufficio. All’epoca dei fatti contestati, infatti, Davigo avrebbe rivelato parti degli interrogatori dell’avvocato di Eni Piero Amara a 8 consiglieri del Consiglio Superiore della Magistratura, al Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia e a 2 segretarie. Sarebbero in particolare le rivelazioni riferite da Amara tra il 2019 ed il 2020 riguardo alla presunta loggia massonica "Ungheria".

A leggere la sentenza è stato il Presidente della prima sezione penale del tribunale bresciano Roberto Spanò, che a dato seguito a quanto richiesto dai pm Donato Greco e Francesco Milanesi, con il Procuratore Francesco Prete titolari dell’inchiesta sul caso Amara. Oltre ai 15 mesi di condanna, il collegio ha anche disposto il pagamento di 20 mila euro a Sebastiano Ardita, anche lui pm del pool mani pulite con Davigo e, sempre insieme al condannato, fondatore della corrente della magistratura Autonomia e Indipendenza. Ardita si era costituito parte civile, riportando danneggiamenti a causa della vicenda Amara.

Raggiunto dai microfoni dei giornalisti immediatamente dopo la lettura della sentenza, l’avvocato di Davigo Francesco Borasi ha commentato: “E' stato fatto un errore in fatto e in diritto. La serenità è totale e faremo appello. Il dibattimento aveva dimostrato cose completamente diverse”. Il legale di Ardita si dimostra invece molto soddisfatto: “La condanna non era imprevedibile. Solo in questo Paese sbandato e in questo tempo sbandato si poteva dubitare che un reo confesso non venisse condannato solo perché ha indossato la toga”.

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