10 Giugno 2023
Se gli elementi emersi finora dovessero confermare la pista dell’Iran, quale “stato canaglia” al centro di una missione tra 007 israeliani e italiani, poi ritrovatisi a festeggiare il compleanno di uno di loro sulla barca affondata nel Lago Maggiore, ci sarebbe il rischio che l’Italia diventi un bersaglio degli iraniani.
È quanto ha dichiarato un ex 007 al Tvs, la tv svizzera per l’Italia.
“Se è vero che, e ripeto se, dietro a quanto successo sul Lago Maggiore ci fosse una missione congiunta italo-israeliana contro il nemico di sempre di Israele, per impedirgli di acquistare componenti tecniche e le attrezzature per progetti nucleari e militari, allora l’Italia potrebbe diventare un bersaglio dell’Iran” ha detto l’ex alto vertice dell’intelligence italiana, il quale ha aggiunto che “l’Iran non dimentica e presto avrà la sua rivincita”.
L’ex big dell’intelligence, di cui non è stato reso noto il nome per motivi di sicurezza, punta il dito proprio sulla diffusione da parte dei media, dei nomi dei funzionari che erano a bordo della barca affondata: “Adesso l’Iran sa chi è il nemico e con chi prendersela” ha detto.
Sul naufragio sta indagando la procura di Busto Arsizio. Stando a quanto emerso fino ad oggi, a bordo della barca c’erano circa 20 persone, tra cui agenti segreti italiani e del Mossad che festeggiavano la conclusione di una importante operazione avviata tempo prima e coronata da successo legato alle “tecnologie di armamento non convenzionale iraniane”.
Nel naufragio sono morte 4 persone, tra cui la moglie del proprietario della barca e uno 007 israeliano. Al funerale di quest’ultimo era presente anche il capo del Mossad che ha tenuto un elogio funebre.
Una situazione, a dire dell’ex agente segreto, che merita la massima attenzione: “L’uscita sulla stampa dei nomi degli agenti morti è stata ‘maldestra’ perché ora "la sicurezza di colleghi è messa in grave pericolo. Gli iraniani, se davvero sono coinvolti, come sembra sia il caso, non dimenticano facilmente e la loro memoria è proverbiale all’interno dell’ambiente. Non succederà niente oggi o domani ma presto o tardi, statene certi, otterranno la loro rivincita: l’Italia è il loro bersaglio e con la pubblicazione dei nomi sanno anche con chi prendersela”, ha detto l’ex spia che conclude rivolgendo agli italiani presenti in Iran, l’invito a stare molto attenti.
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