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Covid, il Procuratore D'Angelo chiede di nuovo l'archiviazione dell'inchiesta sulla gestione della pandemia in Molise: "Non ci sono prove"

Il Procuratore Nicola D'Angelo torna a chiedere l'archiviazione dell'inchiesta sulla gestione della pandemia in Molise. Secondo D'Angelo: "non ci sono prove che comportamenti diversi avrebbero modificato l'incidenza dei decessi"

26 Aprile 2023

Covid, il Procuratore D'Angelo chiede di nuovo l'archiviazione dell'inchiesta sulla gestione della pandemia in Molise: "Non ci sono prove"

Vaccino (fonte foto Pixabay)

La Procura, nella figura del Procuratore Nicola D’Angelo, ha nuovamente chiesto l’archiviazione delle indagini sull’inchiesta per la gestione della crisi pandemica nella regione Molise. Secondo D’Angelo, “non ci sono prove che comportamenti o decisioni diversi avrebbero modificato l’incidenza dei decessi ospedalieri”.

Il Procuratore D’Angelo chiede di nuovo l’archiviazione dell’inchiesta sulla gestione della pandemia in Molise

Terminate da parte del Procuratore Nicola D’Angelo le indagini iniziate lo scorso febbraio. D’Angelo è giunto alla medesima conclusione del Giudice dell’udienza preliminare Roberta D’Onofrio: archiviata l’indagine per epidemia e omicidio colposi. Dopo questa seconda richiesta di archiviazione sull’inchiesta riguardante la gestione della crisi pandemica in Molise, la decisione spetterà ora al giudice. Dopo il suo pronunciamento, le parti coinvolte avranno quindi la possibilità di opporsi alla richiesta. Come, nei mesi scorsi, aveva optato di procedere il Comitato dei familiari delle vittime.

Era stato a febbraio il Giudice D’Onofrio a decidere di non archiviare la pratica, ma piuttosto ascoltare medici e operatori dell’Ospedale Cardarelli, disponendo quindi nuove indagini. Alcuni dei testimoni citati, ascoltati nelle settimane successive alla decisione di D’Onofrio, erano a loro volta stati iscritti nel registro degli indagati.

Motivando la sua nuova richiesta di archiviazione, il Procuratore Nicola D’Angelo sottolinea come sia fondamentale andare fino in fondo nelle indagini, tenendo, tuttavia, presente che “il dramma dei familiari delle vittime non può trasformarsi nell’individuazione di un colpevole a tutti i costi. Le omissioni ci furono ma non ci sono prove che comportamenti o decisioni diversi avrebbero modificato l’incidenza dei decessi ospedalieri”.

Molte le persone che sono state coinvolte nell’inchiesta, tra cui l’ex direttore generale dell’Asrem Oreste Florenzano, l’ex commissario della sanità della Regione Molise Angelo Giustini, l’ex direttore sanitario facente funzioni dell’Ospedale Cardarelli di Campobasso Celestino Sassi e l’ex direttore sanitario dell’Azienda sanitaria Virginia Scafarto. Oltre a questo fascicolo la procura di Campobasso mantiene aperte anche altre due indagini. Una sulla realizzazione, mai avvenuta, della “torre covid”, l’altra sul funzionamento inefficiente dell’impianto di ossigeno dell’Ospedale Cardarelli.

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