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Ong, Louise Michel bloccata a Lampedusa: fermo per la nave di Banksy perché "complica soccorsi e viola decreto"

La nave finanziata dall'attivista Banksy, che si definisce "femminista e antifascista", è stata fermata nel porto di Lampedusa dalla GdF: viola il "decreto Piantedosi"

26 Marzo 2023

Ong, Louise Michel bloccata a Lampedusa: fermo per la nave di Banksy perché "complica i soccorsi e viola decreto"

fonte: Lapresse

La nave Louise Michel dell'omonima organizzazione non governativa si trova in stato di fermo al porto di Lampedusa per aver violato il cosiddetto decreto di Piantedosi sulle navi ong. La Guardia di Finanza scrive nella nota che la nave finanziata da Banksy "ha avuto un comportamento che complicava il delicato lavoro di coordinamento dei soccorsi".

Louise Michel in stato di fermo a Lampedusa

La nave Louise Michel è in stato di fermo a Lampedusa: le è stato imposto per aver violato il decreto sulle navi ong targato Matteo Piantedosi. È arrivata nel porto dell'isola con 178 migranti a bordo, recuperati da 4 diverse imbarcazioni. I soccorsi sono avvenuti in aree Sar libica e maltese. 

Secondo la Guardia di Finanza la nave, ex imbarcazione della marina francese acquistata con i proventi della vendita delle opere d’arte di Banksy, avrebbe tenuto "un comportamento che complicava il delicato lavoro di coordinamento dei soccorsi". L'infrazione della nave è la seguente: dopo il primo salvataggio avrebbe dovuto dirigersi al porto di Trapani come indicato dal ministero dell'Interno. 

L'ong, invece, ha proseguito al recupero di altri migranti. Per la Guardia di Finanza questa "disobbedienza" ha comportato diverse conseguenze. In primis, si legge nella nota, avrebbe messo a rischio la vita delle persone a bordo sia per via delle sue piccole dimensioni sia perché ha rallentato il raggiungimento del porto sicuro. In secundis, avrebbe causato il sovraccarico dei "sistemi di comunicazione del centro nazionale di coordinamento dei soccorsi, sovrapponendosi e duplicando le segnalazioni dei già presenti assetti aerei dello Stato". 

Gli attivisti della nave scrivono su Twitter: "Sappiamo di dozzine di barche in pericolo proprio di fronte all’isola in questo preciso momento, eppure ci viene impedito di prestare assistenza. È inaccettabile". Dà man forte anche Luca Casarini, capomissione di Mediterranea Saving Humans: "Con la situazione che c’è in mare, trattenere una nave di soccorso in porto mentre donne, uomini e bambini rischiano di morire, è una cosa assurda".

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