16 Marzo 2023
Fonte: Imagoeconomica
Smascherati altri "furbetti" del reddito di cittadinanza, questa volta nella provincia di Massa Carrara. Il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro ha intercettato 24 falsi percettori, di cui 15 stranieri e 9 italiani: la truffa ammonterebbe a circa 190mila euro per il quadriennio 2019-2022.
Percepivano il reddito dichiarando falsamente di essere in possesso dei requisiti per la riscossione del sussidio statale. Le analisi info-investigative dei Carabinieri della provincia di Massa Carrara hanno messo alla berlina 24 persone, 15 stranieri (di cui 14 extracomunitari) e 9 italiani, colpevoli di aver incassato l'assegno senza averne il diritto. I controlli sono stati effettuati su una platea di 160 percettori, incrociando i dati relativi al quadriennio 2019-2022. È stata così scoperta una truffa che ammonterebbe a circa 190mila euro, cifra riscossa indebitamente attraverso false dichiarazioni.
Gli artifici fraudolenti messi in atto dai malandrini non brillano per originalità rispetto agli altri "furbetti" della penisola. C'è chi ometteva di dichiarare componenti del nucleo familiare proprietari di abitazioni e beneficiari di contratti di affitto o di altri redditi; chi non segnalava misure cautelari a cui erano sottoposti alcuni membri della famiglia, oppure chi, come nel caso di una donna denunciata, si dichiarava sola quando invece viveva con tre persone con redditi da lavoro dipendente.
Il fenomeno più ricorrente, però, riguarda gli individui stranieri. Come è noto, il sussidio statale può essere richiesto e dunque erogato solo se si è residenti o in possesso di un titolo di soggiorno valido. Ciò significa che è necessario essere in grado di dimostrare la propria permanenza in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi due consecutivi. I 15 stranieri denunciati nella provincia toscana falsificavano i documenti relativi a residenza e soggiorno per poter accedere al reddito di cittadinanza.
Le forze dell'ordine hanno provveduto a segnalare i "furbetti" all'Inps, che nel prossimo futuro revocherà loro il sussidio e interverrà per recuperare le somme indebitamente riscosse.
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